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L’indagine è stata realizzata tra dicembre 2007 e aprile 2008 sulla base di 5.418 questionari di studenti e 592 questionari di docenti delle scuole secondarie di primo e secondo grado di 19 regioni, nell’ambito della Campagna Impararesicuri. I questionari contengono 41 domande quello degli studenti e 28 le domande ricolte ai docenti, molte delle quali correlate. Quasi il 58% dei questionari provengono dal sud e dalle isole. La scuola. Gli studenti per parlare della propria scuola scelgono immagini positive: comunità (per il 48%), nido (7%), giardino (6%); tra le immagini negative “più gettonate”: la prigione (19%), la gabbia (10%). Tra le altre immagini sulla scuola fornite liberamente dagli studenti: “una arena in cui una piccola parte fa da gladiatore e una grande massa da spettatore”; “l’ottava meraviglia del mondo ma a volte un campo di concentramento”; un aeroporto con una torre di controllo poco efficiente e le piste con un po’ di erbacce”, da cui il titolo del Rapporto. Questi dati vanno incrociati con quelli relativi alla scuola come luogo sicuro: il 37% degli studenti sostiene che non lo sia. Tra gli ambienti meno sicuri: l’esterno della scuola (19%), i bagni (18%) il cortile (16%). Anche i docenti concordano: l’esterno della scuola è considerato un luogo meno sicuro (34%), seguito dai bagni (24%). E’ in questi ambienti, infatti, che si consumano le azioni più violente (17% in cortile, 16% esterno della scuola) anche se al primo posto ci sono le aule (20% per gli studenti, 28% a detta dei docenti). La vittima. Il 37% degli studenti, 1 su tre, dichiara di aver subìto in prima persona scherzi indesiderati o atti aggressivi da parte dei compagni. I più colpiti sembrano essere gli studenti maschi (29%) rispetto alle studentesse (15%), in particolare i più piccoli (27%), dati confermati dai docenti. Anche gli stranieri vengono presi di mira (16%) e gli studenti disabili (7%). Altri due sono i fattori che concorrono a rendere una vittima tale: il carattere (la timidezza per il 18%, l’atteggiamento provocatorio per il 21%, il mettersi in mostra, 14%, ma anche chi studia molto, 15%) e l’aspetto fisico (magrezza o soprappeso per il 23%, cattivo odore e sporcizia per il 19%). Quando la vittima è il professore.Il 22% tra i professori che hanno subìto scherzi indesiderati o atti aggressivi, 1 su 10 sostiene di aver reagito emotivamente, l’8% di aver lasciato correre, il 9% di essersi sentito impotente. Tra coloro che hanno assistito agli atti vandalici la reazione è stata più decisa: il 40% dichiara di essere intervenuto bloccando l’azione; il 27% ne ha parlato in classe. Le regole. I dati sono particolarmente significativi perché emerge non solo una scarsa conoscenza delle regole (1 studente su 5 non conosce il regolamento di istituto e 1 su 3 lo Statuto degli studenti) ma soprattutto una scarsissima applicazione di esse nel contesto scolastico. Il 41% degli studenti afferma, a questo riguardo, che pochi rispettano le regole a scuola, che, sommate alla risposta che solo alcune regole vengono rispettate (31%) o nessuna (10%), forniscono un quadro davvero preoccupante di impunità e di totale incertezza circa il rispetto delle norme. Gli ingredienti per il buon funzionamento della scuola. Secondo gli studenti i tre principali fattori indicati come importanti per garantire il funzionamento della scuola sono, nell’ordine: insegnanti disposti a discutere alla pari e coinvolgenti (16%), insegnanti preparati (13%), buon clima in classe (13%), eliminazione di ogni episodio di violenza e vandalismo nella scuola (11%). Anche i docenti concordano sulla stessa “ricetta”: insegnanti preparati (19%), insegnanti disposti a discutere e coinvolgenti (17%), rispetto delle regole di convivenza (17%), buon clima in classe (10%). Identikit dell’adulto secondo gli studenti. Arrendevoli e poco reattivi di fronte alla segnalazione da parte dei ragazzi vittima di violenza i genitori: il 31% invita a lasciar perdere, il 20% non dice nulla, il 28% invita il proprio figlio a difendersi. La principale aspettativa da parte dei ragazzi è invece tutt’altra: il 39% dei ragazzi-vittime vorrebbe che i propri genitori consigliassero loro cosa fare. I professori reagiscono con maggiore energia in quanto il 32% difende la vittima, il 30% sceglie di parlare degli episodi in classe. Coinvolge le famiglie dei ragazzi il 19%, il 5% ammette di non aver reagito, il 5%di essersene andato, il 2% di aver lasciato correre. Maggiori pregi nei docenti: i professori più ammirati sono quelli che rispettano gli altri e si fanno rispettare (23%), quelli che sanno ascoltare e sono aperti al dialogo (14%); i docenti forti (11%) e rispettosi delle regole (11%). La trasgressione e la permissività dei docenti non viene apprezzata dagli studenti: 2% delle risposte. Principali difetti dei docenti. Sono considerati comportamenti molto gravi: dare il cattivo esempio contravvenendo alle regole di vita comune, per il 48% degli studenti; avere pregiudizi verso gli studenti (45%), punire tutta la classe anche se il colpevole risulta essere solo uno (37%), non ascoltare le esigenze degli studenti (33%). La violenza tra pari. Metà degli studenti del campione, il 51%, e il 37% degli insegnanti hanno assistito ad episodi di violenza a scuola. La violenza più diffusa è quella di tipo psicologico seguita dagli scherzi indesiderati o atti aggressivi. Tra gli studenti che hanno assistito a questi episodi, quasi un terzo non ha reagito: sono andati via (17%), non hanno detto nulla (16%), hanno parteggiato per l’aggressore (5%). La violenza sulle cose. Il 50% degli studenti ha assistito ad atti vandalici. Il motivo principale che li ha scatenati sembra essere la noia (41%). Chi tra i ragazzi ha assistito ad atti di vandalismo non ha detto niente (33%), se ne è andato (29%), ha preso parte all’azione (9%). La percezione della violenza. Secondo gli studenti è più violento:
1. aggredire fisicamente i compagni 48%
2. utilizzare il videofonino per diffondere immagini degli insegnanti 31%
3. utilizzare il videofonino per diffondere immagini dei compagni 27%
4. rubare le cose di un compagno e/o di un insegnante 26%
L’azione meno violenta? Insultare i compagni. Secondo i docenti è più violento:
1. aggredire fisicamente i compagni 76%
2. riprendere e diffondere le immagini dei compagni con il videofonino 58%
3. rubare le cose ad un compagno 40%
4. fare dispetti alla stessa persona 40%
Le soluzioni per ostacolare e/o prevenire la violenza a scuola.
Secondo gli studenti sono le più gettonate:
1. Educare i ragazzi alle regole di vita comuni (2.321 ragazzi la indicano come la soluzione principale)
2. Avvicinare il mondo degli insegnanti a quello degli studenti, migliorando la capacità
reciproca di dialogo, condivisione, ascolto degli altri (2.222 studenti)
3. Favorire la partecipazione degli studenti alle decisioni che li riguardano (12%).
Secondo i docenti:
1. educare alla cittadinanza e alla legalità 67%
2. coinvolgere le famiglie nella vita della scuola 54%
3. definire meglio e in maniera condivisa le regole di convivenza civile a scuola 52%.
a cura di Peppe Paino
Data notizia: 1/16/2012
dalla nostra Daniela Bruzzone
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