BRUXELLES, 3 feb (SICILIAE) - La Regione Siciliana ha relazionato, a Bruxelles, sulla situazione di crisi che caratterizza il settore della pesca nel Mediterraneo e che e' alla base delle violente proteste scoppiate in tutta l'isola.
Il distretto produttivo della pesca ha presentato alla Conferenza delle regioni periferiche marittime d'Europa il dossier con le osservazioni siciliane alla nuova politica comune della pesca (PCP) che ridisegna il settore in tutta Europa.
"Il problema maggiore - afferma Giovanni Tumbiolo, presidente del distretto - sta nel fatto che le peculiarita' della pesca siciliana e mediterranea non sono mai state tenute nella giusta considerazione nelle politiche europee".
"Il settore della pesca in Sicilia e' stato messo alle corde da una serie di divieti - afferma Tumbiolo - che limitano tutto: dalla pesca del tonno a quella del pesce spada, dallo strascico al prelievo di alcune specie su cui si fonda il nostro mercato".
"E' senza dubbio necessario ed opportuno salvaguardare l'ambiente e favorire la riproduzione della fauna marina- conclude - ma non e' possibile imporre solo divieti senza avere la reale percezione delle ripercussioni economiche e sociali dei cambiamenti che si vogliono imporre".
Il documento e le osservazioni della Regione, fanno gia' parte delle modifiche che la Conferenza delle regioni periferiche e il Comitato delle Regioni stanno tentando di inserire a correzione della nuova programmazione comunitaria della pesca.
"Solo facendosi carico delle criticita' del sistema - ribadisce Tumbiolo -, le istituzioni europee dimostreranno di voler sostenere il settore in maniera concreta. Fino ad oggi il regolamento e i fondi, hanno regolato e finanziato un settore che risponde appieno alle esigenze e al mercato della struttura industriale nord europea, ma ignorando le necessita', i bisogni e perfino la realta' della pesca del Mediterraneo".
a cura di Peppe Paino
Data notizia: 2/3/2012
dalla nostra Daniela Bruzzone
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