Lipari- Lettera del Ragioniere Generale del Comune dott. Francesco Subba al Sindaco, agli assessori, al Consiglio comunale, al segretario generale, ai dirigenti dei settori e al presidente del collegio die revisori dei conti:
Liquidità dell’ente. Comunicazioni.
In riferimento alle precedenti comunicazioni e/o sollecitazioni sull’argomento del Settore Finanziario dell’ente, che qui si intendono integralmente richiamate e che possono essere richieste allo stesso settore (siamo alla dodicesima comunicazione), si ribadisce lo stato di difficoltà dell’ente in termini di liquidità e si ricorda quanto segue:
- il Comune riscuote la TARSU l’anno successivo a quello di competenza ma paga i servizi mensilmente ed è costretto ad anticipare;
- il Comune riscuote i corrispettivi da servizio idrico con ritardi di anni e anni ma paga i servizi mensilmente ed è costretto ad anticipare;
- il Comune, riscuote l’ICI e riscuoterà l’IMU dopo 8/14 mesi circa dall’inizio dell’anno ma paga gli stipendi ed emolumenti vari mensilmente ed è costretto ad anticipare;
- il Comune riceve i trasferimenti ordinari statali e regionali con notevole ritardo rispetto all’inizio dell’esercizio, molte volte anche l’anno successivo, ma sopporta i costi correlati ai servizi resi alla cittadinanza con uscite di cassa che per legge non devono superare i 30 giorni ed è costretto ad anticipare;
- la riscossione dei tributi locali registra un decremento, evidentemente dovuto alle difficoltà economiche dei contribuenti, che costringerà l’agente per la riscossione a procedere con la riscossione forzata che richiede una tempistica pluriennale che costringe l’ente ad anticipare;
Questo Comune non è in condizione di anticipare i 10/12 milioni euro che scaturiscono dalle situazioni sopra riportate…!!!
Si ribadisce che fino ad oggi per fronteggiare la situazione abbiamo utilizzato tutte le strategie economico-finanziarie consentite dalle norme in vigore ma la forbice che pesa sul rapporto tra spese da anticipare ed entrate da riscuotere con ritardo si va sempre più allargando e il nostro ente non è più in condizione di fronteggiare il problema.
Tale scenario era stato ipotizzato dal settore finanziario da diversi anni e sull’argomento si sono prospettate anche delle soluzioni a breve, medio e lungo termine, che di seguito si ricordano:
1. assumere impegni di spesa solo per servizi indispensabili (e ora in bilancio sono stanziate solo spese per servizi indispensabili);
2. procedere solo con le liquidazioni assolutamente improcrastinabili (e ora i vincoli imposti dal Patto di stabilità ci obbligano, di fatto, a procedere solo con le liquidazioni assolutamente improcrastinabili);
3. incrementare l’anticipazione di tesoreria al massimo previsto dalla legge (e abbiamo aumentato l’anticipazione di tesoreria al massimo previsto dalla legge);
4. anticipare la riscossione del ruolo TARSU e dei corrispettivi da servizio idrico integrato (il servizio tributi ha anticipato la riscossione del ruolo TARSU mentre il servizio idrico continua ad avere difficoltà per le proprie riscossioni);
5. non caricare il Bilancio di ulteriori spese rispetto a quelle che caratterizzavano lo strumento finanziario negli anni precedenti (e le spese, anche quelle essenziali, sono state notevolmente ridotte, anche al fine di rispettare i vincoli del Patto di Stabilità) ;
6. passare da TARSU a TIA con eliminazione dal bilancio dell’ente di una posta di entrata che si riscuote con enormi ritardi;
7. esternalizzare il servizio idrico integrato con eliminazione dal bilancio dell’ente di una posta di entrata che si riscuote con enormi ritardi (ora bisogna fari i conti con l’esito del referendum);
per le quali dobbiamo riferire che, nonostante si siano quasi totalmente concretizzati i punti da 1 a 5, continuiamo ad avere enormi difficoltà.
Altre misure che abbiamo “consigliato” e continuiamo a consigliare sono:
- immediata istituzione e successivo incremento annuale dell’Addizionale comunale all’IRPEF;
- massimo incremento di tariffe ed aliquote di tributi locali e di entrate patrimoniali;
- immediata forte ed incisiva azione di accertamento dell’evasione dei tributi locali da attuare tramite un sostanziale incremento delle risorse umane e tecniche a disposizione del servizio competente (si potrebbe attingere alle risorse di diversi uffici e servizi che diventano quasi superflui vista la carenza di risorse finanziarie) o, in alternativa, tramite affidamento all’esterno dell’azione di accertamento nel rispetto di quanto previsto dalle norme in vigore;
- immediata alienazione di tutti i beni patrimoniali disponibili improduttivi (compresi i beni ai quali gli eoliani sono “affezionati” quali, ad esempio, lo stabilimento termale di S.Calogero o il Seminario delle lettere).
Appare superfluo sottolineare che, ai fini del miglioramento dello stato di liquidità dell’ente, le somme sopra citate si dovrebbero introitare e non spendere.
Per le spese di personale ci ha già pensato il Governo bloccando i contratti, bloccando i trattamenti economici individuali, bloccando il salario accessorio, bloccando di fatto le progressioni di carriera, limitando all’inverosimile le assunzioni a tempo determinato e indeterminato, limitando all’inverosimile il lavoro flessibile ecc..
L’elemento che dal 2009 ha determinato e continua a determinare un disastro in termini di liquidità (come da noi ampiamente preventivato) è stata la gestione da parte del Comune delle reti idriche in precedenza in capo all’EAS, che comporta un esborso totale annuo per il servizio idrico integrato pari a circa € 2.500.000,00 a fronte di incassi che si concretizzeranno (se si concretizzeranno visti i contenziosi e le difficoltà) con grande ritardo rispetto agli esborsi per le spese connesse al servizio (vedi nota responsabile Servizio Tutela Ambientale prot. 6505 del 19/02/2010).
Ribadiamo, per l’ennesima volta, che oggi è necessario curare questa emergenza più che ogni altra, che la questione sta già determinando un parziale stato di paralisi finanziaria dell’ente (rischio di dissesto finanziario) e che noi non abbiamo più soluzioni, anche perché la crisi economica italiana ed europea e la misure governative tese a fronteggiare le stesse non aiutano certo gli enti locali (si pensi solo alle possibilità di rateizzazioni previste da leggi nazionali che non tengono minimamente conto delle esigenze di liquidità degli enti).
Oggi tutti siamo attoniti, quasi increduli, di fronte alle enormi difficoltà di comuni limitrofi e dobbiamo avere la capacità di una importante presa di coscienza dello stato delle cose, al fine di affrontare i problemi per tempo, se vogliamo avere qualche speranza di “sopravvivere”.
E’ arrivato il momento, purtroppo, di fare poche scelte “popolari” e molte scelte “impopolari”.
Restiamo a disposizione per ogni ulteriore chiarimento e/o supporto ritenuto necessario.
Il Ragioniere Generale
(Dott. Francesco Subba)
a cura di Peppe Paino
Data notizia: 3/25/2012
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