"Correggio e l'antico"

Con la grande mostra alla Galleria Borghese e l'esposizione a Parma dal 20 settembre, il 2008 sarà ricordato come l'anno del Correggio, lo straordinario maestro padano che anticipò i temi del Barocco. A Roma sono allestite una cinquantina di opere provenienti dai maggiori musei del mondo, che poi andranno anche a Parma, dove si affiancheranno ad altri capolavori. Nella città emiliana di Correggio si potranno ammirare da vicino, grazie a impalcature e ascensori, anche i meravigliosi affreschi della Cattedrale e della Chiesa di san Giovanni Evangelista. E’ la prima occasione di approfondita indagine scientifica sul pittore che Vasari paragonò per genio a Raffaello e Michelangelo. Antonio Allegri detto il Correggio: una vita breve, un catalogo limitato di opere, tre soli imponenti affreschi e tutti a Parma, é infatti da sempre molto amato dalla critica, ma è rimasto poco più che uno sconosciuto per il largo pubblico. I tagli delle due rassegne sono naturalmente diversi. Quello di Parma punterà sugli aspetti del sacro e del profano nell'opera di Correggio, potendo contare sulla spettacolarità della visita ravvicinata agli affreschi delle cupole della Cattedrale e del Monastero di San Giovanni Evangelista, raggiungibili a piccoli gruppi di persone (25 per volta) salendo i ponteggi o con appositi ascensori. Da lassù i capolavori potranno essere osservati dallo stesso punto di vista dell'artista. La mostra della Galleria Borghese va invece alle origini della lettura critica di Antonio Allegri, maestro di genialità indiscussa, la cui opera però fu apparentemente poco diffusa, circoscritta come in uno scrigno tra Parma, Modena e Correggio. Un Raffaello Padano, come lo chiama anche Vittorio Sgarbi, che non ebbe risalto internazionale perché, secondo le fonti documentarie, non si recò mai a Roma, tappa obbligatoria per tutti gli artisti desiderosi di successo. Eppure Correggio, a un certo punto della sua produzione, "passa da un modo lombardo a uno romano" di pittura, come testimoniano "la forma, lo stile, la strutturazione dello spazio appresa da Raffaello e Michelangelo e quindi metabolizzata nei capolavori di Parma". La straordinaria dimensione immaginaria di Correggio è quella che colpì Bernini, come racconta la mostra della Galleria Borghese, che esordisce con il marmo della Verità affiancato alla tempera incompiuta dell'Allegoria della Virtù del Maestro. Qui il barocco trova la sua fonte, mentre l'intero percorso espositivo si spiega tra Tiziano (con le magnifiche Veneri) e Raffaello (la Deposizione e i ritratti vicini al Compianto del Cristo), in quasi tutte le sale della Galleria, in un dialogo continuo tra scultura classica e capolavori della Rinascenza. Ndr: l'unico ritratto femminile del Correggio in mostra è "Ritratto di dama" dall'Ermitage di San Pietroburgo. Fino al 14 settembre alla Galleria Borghese.

, a cura di Daniela Bruzzone

Data notizia: 6/11/2008

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