Lipari- L'Ato Me5 ha affidato dopo due rinvii consecutivi, ma in via provvisoria, la gara d'appalto da poco più di 2 milioni di euro per la gestione integrata dei rifiuti. Aggiudicataria l'Ati Geoambiente S.r.l. e Ecolandia di Paladino Maria di Nicolosi che ha praticato il significativo ribasso del 9,15% sull'importo a base d'asta. Si tratta della stessa Ati estromessa in un primo momento dalla commissione dell'Ato eoliana per mancanza di documentazione e dopo un ricorso da parte della stessa al Tar di Catania riammessa alla gara. Il tribunale amministrativo giovedì, comunque, entrerà nel merito della sospensiva e se ne saprà di più. La proposta viene in ogni caso ritenuta dai vertici dell'Ato eoliana interessante sia per la tipologia del servizio proposto che per le modalità di esecuzione. La Geoambiente/Ecolandia, nonostante il ribasso praticato, ritiene di essere in grado di effettuare ed estendere la raccolta differenziata porta a porta oltre che alle utenze commerciali e attività produttive in genere anche alle utenze domestiche. Tutto ciò assorbendo, come da bando, il personale impiegato dalle ditte isolane che stanno svolgendo il servizio di spazzamento e raccolta.
Sull'inizio della raccolta differenziata alle Eolie, o meglio nel comune di Lipari, c'é però un grosso punto interrogativo. L'ente non ha ancora portato in consiglio il bilancio di previsione e frattanto é entrato in vigore il decreto legislativo 93/2008 che sospende il potere degli enti locali di deliberare aumenti dei tributi, delle addizionali, delle aliquote o delle maggiorazioni di esse. Il ragioniere generale del comune, dott. Francesco Subba, ha già avvisato sindaco, assessori, presidente del Consiglio, presidente del collegio dei revisori dei conti e la stessa Ato Me5 che l'incremento Tarsu (+ 63%) previsto dalla determinazione sindacale del 29 maggio scorso é vietato e che la stessa determina risulta viziata da profili di illegittimità. «Nel caso in cui venisse mantenuta in vigore la determinazione sindacale – ha scritto Subba – e la stessa venisse eventualmente annullata dai competenti organi giurisdizionali, l'ente si troverebbe a fronteggiare un "buco" di circa un milione di euro scaturente da resa di servizi per 3 milioni di euro e incassi per 2 milioni di euro con conseguenti responsabilità patrimoniali dei protagonisti della vicenda».
, a cura di Peppe Paino
Data notizia: 6/17/2008
dalla nostra Daniela Bruzzone
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