Riceviamo da Nino Orifici e pubblichiamo:
Forse non tutti sono a conoscenza del fatto che la Cina ha imposto dei dazi sulle merci di importazione che vanno dal 30% fino al 75%. Tutte le imprese guardano la Cina come un nuovo mercato per distribuire prodotti pregiati,per high-tech o design, oppure per localizzare gli apparati produttivi, usufruendo dei bassi costi della mano d’opera e delle materie prime. Pochi sanno, invece, che la Cina è un paradiso fiscale per le imprese, ma non per il fisco italiano.
Infatti, anche se l’ordinamento cinese prevede eccezionali agevolazioni fiscali per le società costituite in Cina con capitale straniero, la Cina non è inserita in alcuna black list italiana.
Il Governo cinese, per rispettare gli impegni assunti con il WTO, ha in programma di eliminare gradualmente gli incentivi a favore degli investimenti stranieri, ma le imprese sono ancora in tempo per cogliere questa opportunità.
La Cina intende ridurre i dazi all’importazione su determinati beni di lusso. L’entrata in vigore di questo provvedimento è, a detta degli ambienti economici, solo una questione di tempo.
Su beni di lusso importati quali orologi, cosmetici, vino, borse, ecc., la Cina percepisce attualmente dei dazi speciali che variano tra il 30 e il 50%. Le tasse all’importazione saranno mantenute ma ridotte in modo considerevole su taluni prodotti e in modo particolare sui cosmetici, gli orologi, il latte in polvere, i vestiti, le borse e le scarpe.
Rumors dicono che questa riduzione dei dazi all’importazione potrebbe entrare in vigore ad inizio ottobre, ossia durante la Festa nazionale cinese (1-3 ottobre 2012).
Il governo non ha ancora fatto nessuna dichiarazione ufficiale in merito alla portata di questa riduzione o ai prodotti toccati dal provvedimento.
Dunque i nostri prodotti per non pagare immediatamente i dazi al passaggio doganale vengono stazionati su delle piattaforme di diritto, che simulano una zona franca, fino a quando non devono essere immesse nel mercato cinese e dunque essere sottoposte a tassa.
Così è immediatamente spiegato perchè i cinesi oltre per le bellezze paesagistiche, la storia, il mare, la cultura, il cibo, sembrano delle formiche laboriose nel fare shopping, infatti i nostri prezzi di vendita al pubblico, anche delle migliori griffe e delle marche leader, gli appaiono very cheap (a buon prezzo, scontatissimi).
NINO ORIFICI
a cura di Peppe Paino
Data notizia: 6/27/2012
dalla nostra Daniela Bruzzone
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