Il crepuscolo degli eroi

lukac.paradise@libero.it IL CREPUSCOLO DEGLI EROI "Beato il paese che non ha bisogno di eroi" sosteneva qualche secolo fa Galileo e (travisandone il senso) considerati i guai nei quali ci siamo cacciati affidandoci alle gesta mirabolanti degli eroi nostrani non posso che essere d'accordo. Gli eroi, aggiungo, effettivamente non esistono, sono solo invenzioni puerili dei momenti in cui si ha paura, di quelle fasi della vita in cui affrontare le quotidiane preoccupazioni è un fardello troppo pesante. Ci si affida allora a qualche individuo a cui si riconoscono doti superiori e lo si eleva al ruolo di "salvatore" che tutto supera e trascende, dimenticando che la trascendenza appartiene solo ad entità che la ragione non può indagare. Generando l'eroe accade peraltro che, rassicurati dall'illusione che a tutto penserà "LUI", si rinunci all'impegno e alla partecipazione, ad ognuno richiesti in tempi duri come i nostri. L'eroe dei nostri tempi è, suo e nostro malgrado, anche privo di quelle qualità oggettive riconosciute all'eroe della mitologia classica; il "nostro eroe" è solo capace di ammaliare e di concentrare su di sè, al di là dei meriti, le attenzioni e la fiducia della gente. Così oggi in Italia imperversano e imperano sedicenti "salvatori", eroi di plastica che parlano solo attraverso slogan, non risolvono mai niente ma si fanno notare come impareggiabili seduttori (o clienti?) di allegre e bisognose fanciulle, aumentando il sudiciume che avvolge la quasi totalità della classe dirigente italiana. Accompagnare i "nostri eroi" verso un dignitoso crepuscolo è la missione degli uomini capaci e di buona volontà, affinchè, dopo l'uscita di scena dei "superuomini", ad ognuno sia restituita la porzione di responsabilità necessaria per sentirsi parte integrante e produttiva della società. Aumenterebbe, in maniera consequenziale, l'impegno per la custodia e la valorizzazione della "RES PUBBLICA", cioè delle cose di tutti... CORDIALMENTE LUCA CHIOFALO

, a cura di Peppe Paino