Lipari- Ancora 48 ore di attesa per la probabile fine della guerra delle poltrone alla Provincia regionale di Messina. Come scritto oggi dalla Gazzetta del Sud, Udc ed Mpa, in forza dei loro 16 consiglieri che assicurano la maggioranza d’aula al centrodestra, non accetteranno ridimensionamenti rispetto a quanto stabilito nella fase preelettorale, ovvero otto assessorati, tra cui il vicepresidente dell’ente, e la presidenza del Consiglio. Ma è chiaro che alla fine qualcuno dovrà rinunciare a qualcosa perché gli assessorati sono “solo” 15 e i pretendenti almeno 19. Vengono dati per certi in Giunta, Mario D’Agostino, Nino Terranova, Mariella Perrone e Piero Petrella per i casiniani ( ma il senatore D’Alia ha indicato Salvatore Magazzù e i Casiniani alla fine potrebbero anche essere tre) Enzo La Rosa presidente del Consiglio senza dubbi. Tra i lombardiani, Daniela Bruno (vicepresidente di Palazzo dei Leoni), Mario Puglisi (fedelissimo di De Luca e originario a sua volta di Fiumedinisi), Carmelo Calabrò (originario di Graniti), speranze per Giovanni Gentile. La componente forzista del Pdl ha schierato da tempo Antonio D’Aquino, Giacomo Fusco, Lino Monea e Giuseppe Martelli; ma scalpitano Michele Bisignano, vicino a Ricevuto, e l’on. Germanà jr che ha ufficialmente chiesto un assessorato. Infine, An: sicuri Pio Amadeo e Giuseppe Laface, nutrono forti e ben riposte aspettative anche Renato Mangano, Renato Fighera e Rosario Catalfamo. Direttore generale in pectore Peppuccio Santalco (Fi). Insomma più terga che poltrone a disposizione. Sicché più d’uno dovrà rinunciare al giro di valzer. Non si potrà chiedere ad An di fare sacrifici, dall’alto dei suoi 11 scranni provinciali conquistati; Udc e Mpa ne hanno ottenuti 8 ciascuno, Forza Italia 7. Il presidente Ricevuto getta acqua sul fuoco: «L’accordo va trovato. Le ragioni dell’unità devono prevalere. Certo, ad alcuni uomini e al progetto politico non si può rinunciare». Insomma, su Bisognano tiene duro: la delega è già pronta. Eolie, questo è praticamente certo, senza rappresentanti in giunta dell’Udc. Tagliati fuori, anche se a malincuore dal senatore Giampiero D’Alia, i due cugini Marco e Chiara Giorgianni con Marco sempre più intenzionato con i suoi tanti sostenitori della sede di Lipari, a rivendicare l’ autonomia del suo gruppo seguendo comunque Casini ma staccandosi dal partito famiglia.
, a cura di Peppe Paino
Data notizia: 7/9/2008
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