Riceviamo da Luca Chiofalo e pubblichiamo:
Gira e rigira, si torna sempre alla domanda che dovrebbe fungere da premessa ad ogni discussione in materia di turismo e che mai ebbe (e forse avrà) risposta:
quale tipo di ospiti vogliamo alle Eolie...?
Interessanti la proposta e il confronto sul biglietto unico (tariffa maggiorata per i residenti, ridotta per i turisti), ma non credo sia questa la soluzione per rilanciare il turismo eoliano.
Con cognizione di causa, avendo visitato alcune rinomate località di vacanza, posso testimoniare che l'attrattiva delle mete più esclusive e suggestive (come vorrei avessimo l'orgoglio di sentirci) non sono i costi ridotti ma i servizi di eccellenza.
A meno che non si abbia in testa di fare concorrenza, senza possibilità di successo e devastando il territorio, a località da turismo di massa, la strada da imboccare è quella della qualità dell'offerta, valorizzando le qualità peculiari dell'arcipelago senza omologarsi ad insostenibili (per noi) modelli di offerta "acchiappatutti".
Detto questo, si discuta di tutto, ma si cominci col pianificare una strategia di medio-lungo termine per la nostra industria turistica senza lasciarsi sopraffare dalla deleteria tentazione di tirare a campare con quel genere di presenze che definiamo "mordi e fuggi" e che, mi pare, tante lamentele sollevano tra gli operatori turistici e gli abitanti.
Quindi, credo sia auspicabile prendere, innanzitutto, coscienza delle straordinarie qualità e capacità di attrattiva (non merito nostro) di questo arcipelago, rendere i servizi offerti adeguati ai costi e procedere speditamente verso una riqualificazione della nostra immagine di località turistica efficiente e organizzata.
Fatto questo, senza snaturare la vocazione delle nostre isole ad un turismo elitario, avremo davanti un futuro meno incerto...
CORDIALMENTE
LUCA CHIOFALO
a cura di Peppe Paino
Data notizia: 1/10/2013
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