Portualità, " oltre il piano dei porti"

Portualità, " oltre il piano dei porti" Lipari- Portualità e dintorni. Gianfranco Guarino scrive a Pino La Greca. Il testo della lettera: Oggetto: Portualità dell’isola di Lipari. - In riferimento alla lettera pervenutami in data odierna e nello specifico per quanto attiene alla realizzazione di un accordo di programma per la definizione del piano dei porti. Ritengo che il mio pensiero sia stato frainteso, in quanto non vi è dubbio che per la realizzazione di un piano dei porti non occorre un accordo Stato Regione, ma soltanto buona volontà da parte di tutti gli enti interessati. Ma il mio pensiero va oltre il piano dei porti, per cui ritengo importante che il futuro delle nostre isole sia improntato alla crescita di tutto il territorio, in quanto interventi localizzati, non possono soddisfare le esigenze di un intera collettività, e contribuiscono ad evidenziare i limiti ed i problemi del nostro territorio ad essi circostanti (vedi realizzazioni alberghiere). Ribadisco che a parere del sottoscritto non è possibile avere alberghi a 5 stelle ed un territorio non alla pari. In questo contesto a maggior ragione la realizzazione della portualità deve essere motivo di analisi del territorio per via delle ricadute in tutti i settori della vita quotidiana, nessuno esente, e l’ipotesi di un accordo di programma va in questa direzione, quale motore di una economia per tutti e non esclusivamente per gli addetti ai lavori, oltre a generare ricchezza per tutti e non esclusivamente la tanto decantata salvaguardia del territorio che ha prodotto esclusivamente vincoli e imposizioni di ogni genere. Ritengo che i servizi dell’intera isola vanno rivisti e aggiornati, e nello stesso tempo diversificati nel territorio alfine di ottenere flussi di movimento sopportabili dalle nostre strade, dagli abitanti e da i turisti. Per fare tutto questo occorre il contributo di tutti, ma in particolar modo dello stato e della regione, che dovrebbero decidere una volta per tutte di passare dalle parole ai fatti nei confronti delle nostre isole e di tutte le altre isole minori. Gli strumenti esistono, le risorse comunitarie esistono, occorre solo la volontà che deve andare necessariamente aldilà degli schieramenti politici, immagino che una sottomisura dei fondi POR 2007-2013 indirizzata dalla Regione Sicilia allo sviluppo delle Isole Minori o altri canali economici potrebbero essere il segnale forte della svolta. Concludo, ritenendo che quanto detto non aggiunge nulla di nuovo a quanto stabilito negli anni dalla Comunità Europea che fin dal nascere delle forme di finanziamento per le aree degradate o sottosviluppate ha inteso promuovere uno sviluppo che partisse da ipotetiche macro regioni fino a interventi di dettaglio. La stessa metodologia non può non essere applicata in un territorio insulare come il nostro, dove ogni intervento deve produrre effetti proporzionati all’obiettivo da raggiungere e alla dimensione del territorio, generando beneficio e miglioramenti per il territorio stesso e per le sue popolazioni. Spero di aver chiarito e Le invio cordiali saluti- . Il Consigliere Comunale Geom. Gianfranco Guarino

, a cura di Peppe Paino

Data notizia: 7/22/2008

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