Gazzetta del Sud
Al posto delle attuali nove Province nasceranno 12-13 liberi consorzi, che non gestiranno spesa ma saranno enti di programmazione su aree territoriali da 150 mila abitanti. A presiederli saranno sindaci indicati dalle assemblee di amministratori senza alcuna indennità aggiuntiva; gli enti accoperanno le funzioni di Ato, distretti turistici, Srr. E' su gueste linee che il governo Crocetta sta lavorando per definire il progetto di riforma delle Province, che sarà portato all'Ars e che completerà il riassetto alla luce della norma approvata ieri dal Parlamento che cancella il voto per le Province e ne prevede il riordino entro il 31 dicembre di quest'anno. Crocetta ha anticipato gli indirizzi stamani in conferenza stampa a Palazzo d'Orleans. Fuori dai consorzi le città metropolitane di Palermo, Catania e Messina. Ogni consorzio avrà un comune capofila (quello col maggior numero di abitanti); oltre alle attuali nove aree, secondo Crocetta, si potrebbero aggiungere i consorzi di Catagirone, Marsala e nelle aree dei Peloritani e dei Nebrodi.
a cura di Peppe Paino
Data notizia: 3/21/2013
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