L'isola di Lipari senza depuratore

L'isola di Lipari senza depuratore Lipari- Progetti preliminari per opere finanziate a partire dal 2000 per oltre 34 milioni di euro e per dotare Lipari di autonomia idrica, impianti di depurazione compresi. Tra aggiudicatari di uno specifico bando di gara comunale (Lotti spa e associatiche quei progetti su richiesta del ministero dell'Ambiente li ha anche integrati e consegnati a luglio del 2007) e una società parastatale o braccio operativo dello stesso (la Sogesid spa) incaricata successivamente, nonostante gli elaborati esistenti, dal sindaco di Lipari, Mariano Bruno, nella qualità di commissario per l'emergenza.Risultato di tutto ciò: uno dei problemi ambientali delle Isole Eolie è ancora rappresentato dalla mancata depurazione dei reflui. Situazione che di recente ha fatto scattare sopralluoghi e controlli del Noe dei Carabinieri.Secondo una interrogazione parlamentare del senatore Nino Radazzo del Pd «il progetto della Sogesid supera l'attuale disponibilità finanziaria e fa correre il rischio di lasciare situazioni incompiute».Lo stesso senatore di origini eoliane ha quindi chiesto al Presidente del Consiglio e in particolare al ministro dell'ambiente Stefania Prestigiacomo che alle Eolie è di casa, di affidare al Prefetto Francesco Alecci, attuale commissario per l'emergenza, le attività di progettazione già esistenti e prodotte dalla Lotti spa e associati per evitare duplicazioni di costi e agire tempestivamente.Randazzo ha chiesto anche di verificare «i danni che fino ad oggi il mancato funzionamento del depuratore a norma ha causato all'ambiente, in particolare al mare e alla salute pubblica e, se rilevati, quali urgenti iniziative si intendano adottare per la loro eliminazione». Il senatore ha chiesto inoltre di fare luce sull'incarico alla Sogesid in merito al presunto contrasto con le norme sugli appalti e di chiarire «se la Sogesid, che è una società pubblica, viene pagata come una società privata». Altre questioni sulle quali permane il silenzio riguardano il reale ruolo dell'imprenditoria privata. Operatori sarebbero pronti da almeno un anno a investire ingenti capitali alle Eolie per creare strutture a impatto zero e che consentano di far pagare l'acqua ai cittadini a molto meno di quanto la pagano adesso tra i vari passaggi intrecciati navi cisterna, Eas, comune, dissalatore (ed è previsto un ulteriore aumento del 70% in bilancio). Gli imprenditori e le proposte concrete non mancano, come comunicato da tempo a sindaci eoliani, presidente della Provincia e presidente della Regione. E non mancherebbero di conseguenza, anche i posti di lavoro in un territorio nel quale purtroppo é in forte ripresa l'emigrazione. Nonostante le apparenze e nell'indifferenza delle forze politiche.

, a cura di Peppe Paino

Data notizia: 7/25/2008

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