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Il lavoro in Guardia costiera, la famiglia, la musica dance, gli amici, la fidanzata Giusy. Era questo il mondo di Peppe Tusa, crollato a Genova come la stessa torre di controllo sventrata da una collisione fatale, sotto le cui macerie ha trovato la morte anche il giovane ragazzo milazzese. Una vita spezzata a soli 30 anni, quando i progetti e i sogni non ti fanno neanche lontanamente prendere in considerazione un prematuro fine corsa. Perché di progetti, “Giuppy black”, come veniva chiamato una volta indossate le cuffie da dj, ne aveva tanti. A partire da questa estate, con le serate che si accingeva a programmare nei vari locali, cominciando il 24 maggio in un locale del Borgo. Ci sapeva fare dietro la consolle, Giuppy Black, spinto non solo dalla passione, ma anche dalla consapevolezza di come, attraverso la sua musica, riuscisse a far divertire la gente, regalando quegli stessi sorrisi che lui era solito dispensare a tutti. Aveva una collezione infinita di dischi in vinile, nel 2004 si era classificato secondo al campionato italiano per deejay “dj trip”, ed era reduce dalla partecipazione alla convention mondiale dell’house a Miami, dove si era anche esibito. Un lungo viaggio che aveva deciso di fare con la fidanzata Giusy, avvocato di Milazzo alla quale era legato da circa 3 anni. Nonostante la realizzazione sul piano professionale, con l’ingresso nella Guardia costiera era riuscito negli anni a proseguire nell’attività di dj, nei ritagli di tempo libero. Proprio a Genova, città nella quale risiedeva da circa cinque anni, prestando servizio presso la sezione operativa della Capitaneria di porto, aveva intrapreso una collaborazione con un’etichetta discografica nazionale, oltre a suonare in alcuni locali di Milano. A Milazzo, dove tornava spesso per riabbracciare familiari, fidanzata ed amici, il suo nome era legato anche alla radio, con la realizzazione, assieme ad un gruppo di amici storici, del programma “A volte ritornano”, caratterizzato da esilaranti scherzi telefonici. «Con Peppe ci conoscevamo da circa 15 annici dice Emiliano Venuti, uno dei compagni di avventura in radio -. Suonava in tanti locali, realizzava dischi, a testimonianza di come la musica fosse il suo più grande sogno. Era una persona meravigliosa che lasciava una traccia in chiunque avesse la fortuna di conoscerlo». Chi era al corrente del tipo di lavoro di Peppe, una volta appresa la notizia dell’incidente di Genova, ha avuto un sussulto improvviso. «Ho provato immediatamente a contattarlo – ci riferisce Luca Gentile, un amico di vecchia data –. Sapevo che lavorava proprio nella torre di controllo, e volevo sincerarmi che stesse bene. Il suo telefono però, risultava irraggiungibile o spento. E’ bastato questo per alimentare inmeun brutto presentimento. Poi, la tragica conferma». Ma c’è anche chi ha vissuto Peppe da collega, nei suoi anni in Capitaneria di porto. «Siamo stati insieme quasi due anni a Termini Imerese – ci racconta Stefano Assormante –. Viaggiavamo sullo stesso treno e ricordo le tante risate durante il tragitto. Nonostante fossimo entrambi milazzesi, non ci conoscevamo prima, ma è stato il lavoro a legarci e a far sì che diventassimo non solo colleghi, ma anche amici». «Era il classico ragazzo buono e disponibile con tutti – afferma Roberta Maresca, un’altra amica di Giuppy –. Umile, gentile, si faceva in quattro per gli amici». Parole di stima e affetto, condivise da tantissimi amici, colleghi e semplici conoscenti che hanno copiosamente riempito la sua pagina facebook per l’ultimo saluto. Intanto, alcuni musicisti milazzesi, in omaggio a Giuseppe Tusa, chiedono ai gestori dei locali di Milazzo di astenersi dal proporre serate di musica live o da discoteca sia sabato che domenica. E il sindaco Carmelo Pino ha voluto manifestare anche a nome della città il suo cordoglio.
Mario Basile
a cura di Peppe Paino
Data notizia: 5/10/2013
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