"Il Grillo Sparlante"
di Daniele Corrieri
Ho sentito gli interventi dell’assessore al turismo, Cuccia e del Tour Operator che opera negli Stati Uniti.
Ho capito che per l'introduione delle Eolie su un’ipotesi di tentato incoming, si partirebbe da un catalogo con due pagine distribuito a 10 mila agenzie. Sostanzialmente ci compriamo due pagine poi ci sarà una distribuzione del catalogo alle varie agenzie e in più un mailing list. E vendiamo quale e che tipo di pacchetto?
Partiamo da un presupposto: il turista americano quando parte non bada a spese; ha esigenze di certi tipi di servizi, specie per quello che è la prima colazione e per i servizi all’interno dell’hotel. Da noi diversi hotel hanno già chiuso i ristoranti ma, se vogliamo, questo è il minimo anche perché oltre ai servizi servono i comfort e camere attrezzate.
Sapete che certi Hotel a Lipari non hanno neanche il frigo Bar e l’aria condizionata? Altri hanno ancora arredamenti del “Neolitico” e la metto solo come battuta. Immaginate la colazione dell’americano con cappuccino e cornetto? Vi tira dietro il tavolo!
Poi si è capito, o meglio non si è capito come vendere la vacanza a questi potenziali turisti americani: nel senso di una settimana o di passaggio con uno o due pernottamenti. Del resto la vacanza media è di sette giorni, quindi con quale attrattiva farli venire a Lipari ?
Abbiamo qualche possibilità e un'unica offerta: il giro dei vulcani includendo un’escursione sull’Etna e nello stesso periodo organizzare o creare una promozione dei vini siciliani con una enoteca regionale strutturata sull’isola di Lipari. Magari la stessa in alcuni periodi potrebbe collaborare con “Montalcino”, Alba; Chianti ecc. Poi se ci aggiungiamo la gastronomia locale, i prodotti locali, il mare e i sentieri “con i cartelli”, forse abbiamo una possibilità su cento di centrare l’obiettivo.
Questo è uno dei pochi prodotti che può essere vendibili ai Tour operator Americani! Per altri prodotti rivolgersi a menti più alte della mia.
Ricordo all’assessore Cuccia, che il turista americano che intende fare un viaggio di una o più settimane, non parte all’avventura, ma parte con vacanze a tema. I soggiorni devono essere curati nei minimi particolari, sin dalla partenza dell’aeroporto di origine.
Di certo questo prodotto non è vendibile sul web. Magari può essere promosso sul web, ma non vendibile. Per far ciò ci sono delle strutture ad hoc negli Stati Uniti e, in un certo senso, sono quasi a circuito chiuso.
Come fare? L’Assessore non sono io, ma ci sono varie strade e vari modi e soprattutto serve la collaborazione a 360 gradi degli operatori turistici locali. Hanno la reale volontà di collaborare tra loroe di scommettere ? Non è diffidenza è solo la constatazione di una cattiva abitudine. Quindi la strada è ardua.
Non volevo sminuire l’iniziativa presentata al Comune, ma permettetemi di non essere in linea su un NON progetto e supposizioni. Mi pare una semplice operazione di marketing e null'altro.
Spero che non sia stata una tentata vendita di due pagine di catalogo ma un inizio per capire il mercato americano e la buona fede di tutti i presenti.
Una battuta: Non ho fatto il Professore, ma mi sono messo nei panni del Tour operator e sul tipo di proposta che potrei portare sul mercato Americano.
Cordialmente
Daniele Corrieri
a cura di Peppe Paino
Data notizia: 5/13/2013
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