Le isole Lipari, Ludwing Salvator

“Così le conobbi sotto tutte le luci, in tutti gli aspetti e in ogni tempo dell’anno e sempre mi furono egualmente care, tanto che alle sette Lipari volli dedicare l’opera mia”.Questo fu l’obiettivo dell’opera di Ludwing Salvator, meglio conosciuto come arciduca Luigi Salvatore d’Austria, nobile italo austriaco noto per i propri viaggi nel Mediterraneo e nel mondo. Pur essendosi spinto oltreoceano alla scoperta della California e della lontana Australia, niente più dei dipinti di bellezza delle nostre isole riuscì a farlo sentire veramente a casa. Dopo esser giunto a Lipari per la prima volta nel 1868, decise di mettere a frutto gli studi di storiografia, cartografia e sociologia al fine di ripagare la maestosità che l’arcipelago eoliano offriva ai suoi occhi con un’opera che mostrasse appieno il territorio, partendo dalle radici litografiche ed arrivando fino all’animo degli abitanti. Die Liparischen Inseln, composizione di otto volumi, il primo trattante una parte generale e gli altri sette dedicati nello specifico ad ogni singola isola, è tuttora il trattato più completo sulle Isole Eolie e grazie all’opera di traduzione del professor Pino Paino, oggi risulta maggiormente accessibile agli studiosi. Sebbene alcuni vedano in queste descrizioni precise ed analitiche ed in questi disegni unici una finalità di cooperazione politica-militare con il regno austro ungarico, leggendo anche brevemente i tratti caratteristici dell’infanzia dell’arciduca possiamo notare come la filosofia, la storia e la geografia fossero le arcate fondanti della sua anima, non di certo l’ambizione politica e la carriera militare.
La brezza che gioca con le foglie dei vigneti che tremolanti sembrano baciarsi sopra i grappoli maturi e la nera spiaggia che cinge quasi come in una bordura d’agavi il mare color zaffiro, di certo ci esprimono la folgorata bellezza che il cuore di Ludwing colse e che possiamo noi cogliere respirando quotidianamente la brezza di ciò che ci circonda.

di Beatrice Gamberoni

Data notizia: 2/19/2015