Danzando con le streghe… lungo la via dei “cunti”

Da dove arrivano quelle donne? Dove vanno? Chi sono? Creature giocose che talvolta lasciano intravedere alcuni tratti inquietanti e pericolosi, soprattutto quando si manca loro della giusta attenzione e del dovuto rispetto. Sono un po’ fate e un po’ streghe… e volano nude. In casa - di notte - si spogliano, si cospargono di un unguento magico e prendono il volo.
Nude non solo, dunque. Volano! E cosa dicono? «Acqua sopracqua, vento sopravento, portami a Spartivento.»
Si tratta, amici di Lipari vicini e lontani, de “La danza delle streghe. Cunti e credenze dell’arcipelago eoliano”, libro pubblicato nel 2008 ad opera di Macrina Marilena Maffei, antropologa e fiabologa italiana, studiosa di cultura marinara. Un viaggio assolutamente affascinante in un mondo antico e misterioso, popolato di credenze stregonesche. Un testo frutto di un’indagine sul campo, condotta dalla stessa autrice nelle isole Eolie, che ha raccolto più di mille racconti di tradizione orale, storie e leggende, vita vissuta… Un lavoro accurato, durato diversi anni, con referenze storiche e territoriali. Si narra, ad esempio, che la notte di san Giovanni sia la notte in cui i fantasmi di Erodiade e di sua figlia Salomè (colei che – istigata dalla madre – pretese, come ricompensa per il suo ballo ad un banchetto, che la testa del Battista le fosse offerta su un vassoio) chiamino a raccolta tutte le streghe, riunendosi nei prati e nei boschi. Eredi delle Ninfe e delle Melusine medievali, le Majare eoliane sono legate alle nuvole e al vento e, seguendo la via dei “cunti”, giungono nelle nostre isole per banchettare, divertirsi, danzare. Evadono, così, dalle difficoltà di un’esistenza inghiottita da un universo chiuso e inospitale, dove le libertà di pensiero e spostamento sono relegate nella prigione dell’ignoranza e della superstizione.
In fondo, come diceva Voltaire: “Le streghe hanno smesso di esistere quando noi abbiamo smesso di bruciarle”.

di Cesare Asa Dell’Angelo

Data notizia: 2/24/2015