Il 5 marzo 1915 ricorreva, come ogni anno, la festa di San Bartolomeo dedicata ai contadini, istituita nel 1823 da Monsignor Lenzi. Per celebrare questa festività, aveva luogo una processione fino alla Cattedrale che era collegata a via Garibaldi tramite una scalinata, costruita nel 1913 e inaugurata dal Vescovo Paino. Questa scalinata, per ragioni di pubblica sicurezza, non era sempre accessibile al pubblico e al suo ingresso erano stati posti dei cancelli, voluti dalle autorità politiche. Il 5 marzo 1915, tuttavia, i cancelli erano aperti per permettere alla processione di passare e tre ragazzini (Giovanni Lampo e Pasqualino Flauti di 10 anni e Angelo Candelai di 13) avevano colto l’occasione per mettersi lì a giocare. Proprio quando la processione si stava accingendo ad accedere alla scalinata, si verificò la tragedia: il muro di contenimento alla sinistra della salita, sotto la chiesa dell’Immacolata, crollò, seppellendo così i tre ragazzi. Nonostante la loro morte, si iniziò a parlare di miracolo poiché, mano a mano che la processione si avvicinava alla scalinata, la statua di San Bartolo si era fatta sempre più pesante, rallentando così l’andatura fino a farla fermare per l’incapacità dei portatori di continuare a sostenerla. Quei pochi minuti persi, fecero evitare la strage, ma questo evento sconvolgente rimase impresso nella memoria popolare.
il 5 marzo 2015 ricorre il centenario di questa tragedia. Durante la processione solenne del Venerato Simulacro del Santo Patrono, infatti, ci sarà una sosta nella via del Concordato in commemorazione del centenario del crollo delle mura e in ricordo dei caduti Giovanni Lampo, Angelo Candela e Pasqualino Flauti.
di Francesca Zampaglione
Data notizia: 2/27/2015
dalla nostra Daniela Bruzzone
Dalle nostre ricette ingredienti per 4 persone... scoprile!