Sgravi per destagionalizzare il turismo

Sgravi per destagionalizzare il turismo Gazzetta del Sud Alessandro Tumino Le sue deleghe di assessore provinciale toccano il nervo scoperto per il presente e il futuro della città come anche della provincia, nonostante le decantate risorse: quello delle politiche del lavoro e dell'emersione del nero, della formazione professionale e della sicurezza sui luoghi di lavoro. Quest'ultima, invero, nell'assenza di specifiche competenze facenti capo alle Province! Per Renato Fichera, 58 anni, già vicesindaco di Letojanni per dieci anni ed esperto per il turismo (2001-1003) della seconda giunta provinciale Buzzanca, è ora il momento più impegnativo di battersi per le sue idee sullo scacchiere unico di 108 comuni. Sia chiaro: quasi senza un euro in cassa e con relativa chance d'incidere sul mercato, ma con una responsabilità morale e politica quasi doppia rispetto ad altri assessorati. Per l'ex dirigente di diverse aziende dalla Telefunken alla Cemar, consulente del lavoro da 32 anni, potrebbe parlarsi dell'uomo giusto al posto giusto. Ma lo diranno i fatti. Al primo punto chiave, tra le sue linee generali, c'è l'obiettivo molto ambizioso (volto ad incidere strutturalmente sul mercato del lavoro) di «promuovere, presso la Regione, il Ministero del Lavoro e l'Inps, «un intervento defiscalizzante nel settore del turismo per favorire la destagionalizzazione e porre rimedio a quello status di "micro occupazione" cui sono sottoposti i lavoratori del comparto alberghiero e ricettivo». Un'idea in cui Fichera, l'ex vicesindaco con delega al Turismo di Letojanni crede fortissimamente: «In effetti – osserva – questi lavoratori vengono di norma occupati per 6 mesi all'anno, mentre per gli altri sei usufruiscono del riconoscimento di un'indennità di disoccupazione a totale carico dell'Inps attualmente vicina al 50 per cento del valore della paga. E questo – rimarca l'assessore provinciale – colpisce tanto il lavoratore, che di questo passo può raggiungere il limite minimo contributivo per la pensione d'anzianità non dopo 35-37 ma soltanto dopo 70-74 anni!, quanto lo Stato perché si tende a incentivare il lavoro in nero ponendo il lavoratore nella condizione di scegliere, in quei 6 mesi di "fermo", un rapporto irregolare che gli consente di continuare a percepire l'indennità pagata dall'Inps». Per Fichera lo sgravio contributivo del 29 per cento, per il periodo "ottobre-marzo", andrebbe previsto a favore delle aziende del settore alberghiero e complementare che garantissero, in tale periodo, il mantenimento di almeno il 50 per cento dell'occupazione. E l'effetto generale – conclude – sarebbe la crescita di competitività del turismo messinese e siciliano rispetto ad altri mercati europei che si sono già organizzati con grandi risultati per l'autunno-inverno». Destagionalizzazione a parte, l'assessore Fichera punta – d'intesa con il presidente Ricevuto – a potenziare e al contempo rivoluzionare i servizi degli sportelli "Informalavoro" della Provincia, che intende far evolvere in più completi "Centri multifunzionali": occupazione ma non solo. Attualmente ne esistono tre: a Giardini, S. Agata Militello e a Messina nella sede – alquanto sconosciuta al grande pubblico – ubicata al 5. piano del Palazzo Rotino, sul viale San Martino. L'assessore, in considerazione della compresenza di un analogo sportello regionale a Giardini, vuole suddividere il personale di quest'Informalavoro tra la vicina Francavilla a beneficio della val d'Alcantara, ed un'altra nuova sede da allocare nel comprensorio Taormina-Letojanni-Roccalumera. E non finisce qui: altri due nuovi "Centri multifunzionali" decolleranno in una delle Eolie e tra Milazzo e Barcellona. Quale sarà, dunque, la griglia di servizi al pubblico affidati a queste nuove realtà, che Fichera concepisce un po' come le sedi decentrate dei grandi comuni? «In una prima fase – scrive – disporrebbero di una banca dati sull'occupazione e sulle offerte di lavoro da parte del libero mercato, degli enti pubbliche e delle società collegate, anche di fuori provincia e regione. Ma potrebbero – osserva – essere di supporto all'utenza in molteplici rapporti possibili con la Provincia: dalle richieste sui passi carrabili alle informazioni relative alla pubblicità sulle strade provinciali». E, considerato l'abusivismo e gli scarsi introiti di questi settore, l'idea di varie "mini Province" sul territorio non sarebbe male...

, a cura di Peppe Paino

Data notizia: 8/28/2008

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