I vulcani dell'Isola di Salina

I vulcani dell'Isola di Salina

L’intero Arcipelago Eoliano è di origine vulcanica. Prendendo in esame Salina, la sua natura vulcanica è dimostrata dalla presenza di tre monti: Monte Fossa delle Felci, Monte Rivi e Monte dei Porri. Inoltre, l’isola possiede una conformazione particolare che le fa vantare la presenza, sul suo territorio, di sei vulcani, oggi estinti e dalla struttura morfologica ormai irriconoscibile. Geologicamente, Salina ha più di 500.000 anni e la sua nascita è stata sancita dalla formazione del suo primo edificio vulcanico, situato a Nord-Ovest; a quel tempo, il livello del mare era più basso e, per questo, Salina era composta da due isole separate. Di età analoga, vi sono gli edifici vulcanici di Capo Faro e Monte Rivi. Per un lungo periodo, poi, l’Isola è rimasta a riposo fino alla formazione del quarto edificio vulcanico: quello che corrisponde all’attuale Monte Fossa delle Felci. Le eruzioni che lo hanno creato sono state di tipo effusivo e, data l’altezza del cono che sfiora i mille metri, talmente potenti da ricoprire gran parte del versante meridionale del Monte Rivi. Il cratere del Monte Fossa delle Felci si è conservato bene e si può facilmente notare la sua forma: ha raggiunto i 500 metri di diametro. La glaciazione di Wurm ha segnato la fine del periodo di inattività vulcanica di Salina ed ha causato la formazione del Monte dei Porri: ricopre il vecchio vulcano del Corvo, la sua formazione risale a 100.000 anni fa ed è dovuta ad una forte eruzione esplosiva. Questa esplosione è stata incredibilmente forte, tanto da provocare la distruzione del fianco Nord-Ovest e la conseguente creazione di un cratere nuovo, il cratere di Pollara con il suo diametro di un kilometro. Nelle vicinanze di quest’ultimo, sorge lo Scoglio Faraglione, un altro collo vulcanico nato dalla solidificazione del magma all’interno del suo cratere. L’unico fenomeno di tracce post-vulcaniche, visibile ancora oggi, è quello degli sconcassi, nel fondale di Rinella: fenomeni causati dalla copiosa emanazione sottomarina di idrogeno solforato.

 

di Francesca Zampaglione



Data notizia: 1/2/2016

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vulcani - storia - Salina -



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