L’idea dell’artista, che vuole rendere omaggio alla terra di origine della famiglia emigrata in Svizzera da Matera, è quella di riportare il monumento ad un’epoca ancestrale, in una sorta di foresta pietrificata simile a quelle dell’epoca preistorica.
Una flora al tempo stesso fossile e contemporanea, carica di una dimensione drammatica ed espressiva, quasi epica, sospesa tra naturale e artificiale, tra storia e preistoria. Ugo Rondinone è nato in Svizzera, a Brunnen, nel 1964, ma vive e lavora a New York. La sua opera ruota intorno a visioni legate alla fantasia e al desiderio, non prive di aspetti giocosi e surreali. Ha esposto ed espone nei principali musei di arte contemporanea del mondo.
Le sue opere sono in prestigiose collezioni pubbliche e private, tra le quali il MoMA di New York, L’ ICA di Boston, il San Francisco Museum of Modern Art, il Walker Art Center di Minneapolis ed il Dallas Museum of Art. L’ultima mostra pubblica a Roma risale al 2001, ma fino all’11 settembre troviamo le sue installazioni nel Padiglione B del MACRO Testaccio e fino all’1 settembre nei Mercati di Traiano.
di Daniela Bruzzone
Data notizia: 8/25/2016
dalla nostra Daniela Bruzzone
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