Profumo di Afrodite

La leggenda narra che Afrodite, Venere dei romani, sia nata dalla spuma del Mar Mediterraneo, emergendo su una spiaggia di Cipro. Dall’antichità l’isola è famosa per essere un paradiso di profumi e di cosmetici, grazie alla produzione di prodotti di bellezza. Il mito della dea ha dato il via a questa industria o è accaduto il contrario? Dieci anni fa, una missione archeologica italiana promossa dal CNR, ha riportato alla luce una fabbrica di profumi risalente al secondo millennio avanti Cristo. E’ un caso che il cosmetico più noto ed anticoin Europa, la Cipria, porti il nome del luogo dove è stata trovata una fabbrica di profumi che risale a 4000 anni fa? Quasi 60 reperti della mostra “I profumi di Afrodite e il segreto dell’olio. Scoperte archeologiche a Cipro” ai Musei Capitolini provengono dal sito archeologico di Pyrgos nell’isola di Cipro, dove è stata portata alla luce la più antica fabbrica di profumi del Mediterraneo. Ben 4 profumi preistorici sono stati ricreati appositamente per la mostra, sulla base di prove di archeologia sperimentale e possono essere annusati dal pubblico lungo il percorso. Un’attenta analisi per la realizzazione pratica dei profumi è stata rivolta alle piante utilizzate per ottenere le essenze necessarie per tale produzione. Oltre all’olio d’oliva, le analisi di laboratorio del contenuto delle fosse, delle brocche e dei portaprofumi hanno evidenziato la presenza di essenze come il coriandolo, il bergamotto, la trementina, le mandorle amare, l’alloro, il mirto e il prezzemolo. Attraverso le due tecniche “a caldo” e “della distillazione” sono stati riprodotti i procedimenti di estrazione degli oli profumati, così come era in uso nella “fabbrica dei profumi” di Pyrgos. Tutti gli elementi che costituiscono la mostra guidano il visitatore attraverso l’affascinante scoperta, emersa a Pyrgos dei resti di un impianto industriale costituito da un vasto edificio di almeno 4.000 metri quadri che risale all’inizio del II millennio a.C. È stato così dimostrato per la prima volta che nell’estremo bacino orientale del Mediterraneo l’olio d’oliva non veniva prodotto a soli scopi alimentari ma anche come base per la produzione di antichi profumi. “I profumi di Afrodite e il segreto dell’olio. Scoperte archeologiche a Cipro” racconta una storia, quella di Pyrgos, che nei suoi sviluppi ricorda le vicende di Pompei. Intorno al 1850 a.C. un violento terremoto sorprese gli abitanti del villaggio. Le mura del “polo industriale” crollarono e ricoprirono officine e laboratori. Non è escluso che la totale distruzione dell’edificio e la decisione di abbandonare il sito da parte degli abitanti sia stata causata non solo dall’evento sismico, ma anche da un violento incendio divampato dopo il terremoto, alimentato dall’enorme quantità di olio fuoriuscito dalle giare travolte dal crollo delle strutture murarie. Come a Pompei, anche a Pyrgos è bastato scavare sotto un sottile strato di terra per trovare un vero e proprio mondo sigillato. Quando la fabbrica dei profumi fu scoperta, la disposizione dei vasi e delle suppellettili mostrava che al momento del terremoto si stavano producendo diverse essenze profumate. Nel cortile adiacente sono stati trovati preziosi askoi e decine di vasi, bacili, tazze, porta profumi e attingitoi accanto ad una giara e ad altri tre grandi contenitori anforoidi che fanno ipotizzare la presenza di una sorta di luogo di scambio assimilabile ad una vera e propria profumeria. Anfore, imbuti, brocche, pissidi, incensieri, bracieri, miscelatori e mortai sono gli oggetti, provenienti dallo scavo archeologico di Pyrgos e dal Museo distrettuale di Limassol, che costituiscono il cuore della mostra. Particolarmente interessante l’apparato distillatorio, composto da 4 grandi vasi in terracotta, che costituisce il primo esempio di alambicco della storia, che retrocede di oltre 2600 anni la conoscenza delle pratiche distillatorie ritenute un’invenzione araba del VII sec. E ancora, tra gli oggetti di impiego tecnologico, ci sono gli imbuti in terracotta, i più antichi finora mai rinvenuti, identici a quelli usati oggi. La continuità storica attraverso i secoli della produzione dei profumi nel distretto di Limassol è documentata da una serie di bottigliette portaprofumi appartenenti ai periodi storici successivi al terremoto di Pyrgos, fino al periodo bizantino. Concludono la mostra alcuni oggetti moderni, utilizzati ancora oggi a Cipro per la produzione di essenze destinate ad uso domestico o liturgico: alambicchi per l’estrazione dei profumi di limone, arancio amaro e rosa. È tutta da vedere e da annusare quindi la mostra “I profumi di Afrodite e il segreto dell’olio. Scoperte archeologiche a Cipro” che le sale di Palazzo Caffarelli, ai Musei Capitolini di Roma, ospitano fino al 2 settembre.

a cura di Daniela Bruzzone

Data notizia: 8/28/2007

Condividi questo articolo

 


Potrebbero interessarti...



Vetrina immobiliare

Fabbricato panoramico Lipari
Casa padronale Lipari Pianoconte Casa padronale Lipari Pianoconte
400.000
Fabbricato diviso in quattro appartamenti Fabbricato diviso in quattro appartamenti
480.000
Villa indipendente Pianoconte Villa indipendente Pianoconte
350.000
Casa sul mare Acquacalda Casa sul mare Acquacalda
430.000

Notizie e interviste dalla Capitale

dalla nostra Daniela Bruzzone

Le ricette

Tozzètti by Giovanna V. Catalàno

Dalle nostre ricette ingredienti per 4 persone... scoprile!

Eolie Islands

Instagram #vulcanoconsult