Eolie, un disastro ( Video)

Eolie, un disastro ( Video) Gazzetta del Sud Peppe Paino LIPARI- Tettoie di alcune abitazioni smantellate dopo una notte insonne, muretti crollati, pali della luce abbattuti, frane e alberi sradicati e disseminati dalle folate di vento per le strade dell’isola e in proprietà private. Ciò, oltre, ovviamente, ai fatti più gravi riconducibili al crollo della parte centrale del pontile Italpomice di Acquacalda e alla devastazione del rifatto molo di Ginostra nell’isola di Stromboli. In poche parole un disastro. Era tutto previsto dal giorno prima: come i venti di Maestrale a 130 km orari, che dalle 23 di venerdì e per tutta la mattinata di ieri hanno letteralmente spazzato, per mare e per terra, anche le Eolie con le loro popolazioni impotenti di fronte alle intemperie.Venti che, è stato registrato dalla Protezione Civile attraverso uno dei dirigenti del Dipartimento nazionale, Bernardo De Bernardinis, hanno sospinto lungo le coste isolane onde alte anche otto metri. Le mareggiate non hanno risparmiato il tratto di località San Gaetano ad Acquacalda dove sono in corso, giusto nel periodo meno opportuno, i lavori di messa in sicurezza dell’abitato costiero. La posa, nell’ambito delle opere, alcuni giorni fà, di diversi tetrapodi a protezione temporanea degli stessi lavori ha provvidenzialmente contenuto i danni. Che non sono mancati a Salina: completamente allagato il caratteristico borgo di Lingua nel comune di Santa Marina. Laghetto di acqua salmastra e campo di calcio ieri erano un tutt’uno. Un po’ come a Vulcano dove il mare delle “Sabbie nere”, oltre a divorare la spiaggia, è arrivato fin sulla strada per Vulcanello andando, tra l’altro a “riempire” il laghetto della zona. Per tornare a Salina, sempre a Lingua, allagata anche la reception dell’albergo “La Salina, borgo di mare”. A forte rischio crollo il costone sottostante, come affermato dal sindaco Massimo Lo Schiavo, la strada Santa Marina - Lingua. E a Pollara, dopo il crollo di un mese e mezzo fà, è sempre più eroso il costone che sovrasta la famosa spiaggia del film “Il Postino”. Soprattutto nel porticciolo dei pescatori del comune di Malfa – conferma Michele Merenda – sono entrate delle onde tanto spettacolari quanto pericolose. I pescatori stessi, grazie a quella cooperazione tipica dei piccoli centri, hanno lavorato assieme tutta la mattina per spostare le barche in luoghi più sicuri. A molti sarà venuta in mente quella mareggiata che si scatenò nella notte di Capodanno tra il 1979 ed il 1980, quando il vento di “ponente e maestro” (così definito nel gergo dei pescatori) distrusse quello che era allora il porto di Malfa, oltre a diverse barche. Il sindaco di Santa Marina, unitamente ai colleghi di Malfa e Leni, ha concordato per oggi con i responsabili della Protezione Civile regionale un sopralluogo nei punti più critici. Sopralluogo che, ovviamente si svolgerà prima, in elicottero, nei cieli di Lipari. Il sindaco Mariano Bruno ieri ha contattato tutti, dalla Protezione Civile alle parti politiche nazionali e regionali chiamate espressamente a disegnare una corsia preferenziale sicurezza, dei fondi Fas. Danni ingentissimi anche a Stromboli – come riferisce Gianluca Giuffré – ancora una volta in ginocchio la minuscola borgata di Ginostra. La frazione è isolata da venerdì e le onde, nella mattinata di ieri, hanno devastato tutta la costa dell’isola.Prima il mare ha inghiottito e fatto scomparire tre imbarcazioni dal molo di Pertuso e poi completamente distrutto e spazzato via il nuovo porto di Protezione Civile fino a lambire e scavare il costone su cui poggia l’intero abitato. Oltre otto milioni di euro andati completamente in fumo per un’opera realizzata e concepita male sin dall’inizio che con gli anni era diventata una vera e propria tela di Penelope con continui finanziamenti pubblici ed interventi di messa in sicurezza che non sono serviti a niente. Oggi i fatti lo hanno dimostrato. Su tutte le furie gli abitanti del borgo che non sono mai stati ascoltati in tutti questi anni e che ieri in cinque minuti hanno visto svanire ed accasciarsi come un fuscello l’intera opera portuale dopo oltre un ventennio di battaglie per ottenerla. Sulla vicenda è intervenuta l’associazione ambientalista nazionale Marevivo, sezione di Stromboli, che con una nota del delegato dott. Riccardo Lo Schiavo comunica: «La distruzione del pontile di Ginostra non è opera della natura ma dell’uomo. Ci riferiamo alle modalità ed ai ritardi dei lavori di messa in sicurezza dell’opera ed in particolare al mancato riempimento dei cassoni con le infiltrazioni di cemento. È nostra intenzione preparare un dettagliato fascicolo su quanto accaduto ed inviarlo a più procure per individuare i responsabili di questo avvenimento che cancella 25 anni di lotte»._

, a cura di Peppe Paino

Data notizia: 11/23/2008

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