La finestra sul cortile

La finestra sul cortile Titolo: La finestra sul cortile (Titolo originale:Rear Window) Regia: Alfred Hitchcock Anno: 1954 Sceneggiatura: John Michael Hayes Fotografia: Robert Burks Interpreti: James Stwewart, Grace Kelly, Wendell Corey, Thelma Ritter, Raymond Burr, Judith Evelyn, Ross Bagdasarian, Sara Berner, Georgine Darcy, Frank Cady, Rand Harper, Jesslyn Fax, Irene Winston, Havis Davenport, Marla English, Kathryn Grant, Alan Lee, Anthony Warde, Benny Bartlett, Fred Graham, Harry Landers, Dick Simmons, Iphigenie Castiglioni Nazionalità: USA Durata: 1h. 52' Il maestro della suspence, Alfred Hitchcock, con “Rear window” mette su un congegno narrativo perfetto in cui si verifica una totale identificazione tra il pubblico e il punto di vista del protagonista Jeff (James Stewart) in un crescendo di attesa e tensione. Quest’ultimo, che nella vita fa il fotoreporter d’azione, è immobilizzato su una sedia a rotelle a causa della frattura della gamba sinistra e in attesa di riprendere a camminare inganna il tempo osservando la vita dei suoi dirimpettai dalla finestra di casa sua, con vista sul cortile interno del palazzo. Appare incredibile la lungimiranza di Hitchcock nell’anticipare il fenomeno del voyeurismo che negli ultimi anni si è diffuso a macchia d’olio; Jeff (per quanto si trovi in una situazione di costrizione) è l’antesignano dell’occhio indiscreto e curioso che spia dal buco della serratura e partecipa a distanza dell’emozione degli altri. Da questa prospettiva il film del grande regista statunitense ci appare come una riflessione sul cinema stesso, sullo spettacolo che coinvolge e che si conclude quando le luci si spengono. Quando Jeff si accorge che una donna è scomparsa misteriosamente si trasforma in detective e coinvolge nelle indagini la sua fidanzata Lisa Freemont (una splendida Grace Kelly) e la sua infermiera Stella (Thelma Ritter). Il fotografo sospetta che il marito della donna (Raymon Burr, il Perry Mason del piccolo schermo) l’abbia uccisa e ne abbia occultato il cadavere. La vicenda che si sviluppa in un crescendo di suspence e colpi di scena si svolge in un condominio interamente costruito in studio che consentì ad Hitchcokck una maggiore padronanza dell’illuminazione e delle riprese. Lo sguardo invadente della macchina da presa ci fa penetrare nel piccolo microcosmo “condominio” svelandoci l’intimità dei suoi abitanti (la ballerina, il pianista, “cuore solitario”, gli sposi novelli, la coppia col cagnolino) e ricostruendo la quotidianità di ognuno di essi. Parallelamente si sviluppa anche la storia di Jeff e Lisa, apparentemente incompatibili, ma profondamente legati da un sincero sentimento. Il capolavoro hitchcockiano ci si propone come una commistione di generi (giallo, thriller, commedia) con un valore aggiunto: l’elemento metalinguistico che si offre come spunto di riflessione sul cinema e sulla vita che osserva altra vita.

, a cura di Brunella Farina

Data notizia: 12/11/2008

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