Per la prima volta in Italia è possibile ammirare una ricca selezione di opere appartenenti alla più importante collezione al mondo di dipinti fiamminghi e olandesi del XVII secolo, quella della Gemaldegalerie di Berlino. I 55 capolavori esposti sono l’esempio dell’arte e della cultura delle Fiandre e dell’ Olanda durante il loro Secolo d’ Oro, caratterizzato da forti cambiamenti culturali, politici, economici e religiosi. È in questo ambito che si sviluppa la pittura d’ interni e nascono i ritratti di gruppo: i personaggi vengono rappresentati nello svolgimento di attività quotidiane, in un ambiente che, per la prima volta, è quello chiuso del focolare domestico. Viene così presentata agli occhi di chi guarda una raffigurazione minuziosa della società olandese del XVII secolo. Moda dell’ epoca anche i ritratti individuali (con i quali la nuova borghesia si rappresenta), i quadri di tema storico e le nature morte. Tante ed importanti le opere in mostra al Museo del Corso: “Il cambiavalute” e il ritratto di Hendrickje Stoffels di Rembrandt; “L’uomo con l’elmo d’oro”, considerato a lungo la quintessenza del ritratto rembrandtiano, una sorta di Gioconda del Nord, poi attribuito ad un anonimo pittore della sua cerchia; “La sacra famiglia” di Aert de Gelder, mirabile esempio della "via olandese" all’ arte sacra; “La ragazza col filo di perle” di Jan Vermeer, capolavoro assoluto di un artista che ha prodotto solo 36 opere, uniche per luminosità e limpidezza; l’inquietante “Paesaggio con l’impiccato” di Rubens; “Tommaso di Carignano Principe di Savoia” e “Ritratto di gentildonna genovese” di Anton van Dyck, discepolo preferito di Rubens, prediletto come ritrattista dalle famiglie eminenti di tutta Europa. Una mostra da non perdere. Fino al 15 febbraio al Museo del Corso.
, a cura di Daniela Bruzzone
Data notizia: 1/14/2009
dalla nostra Daniela Bruzzone
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