Ricorso contro la nuova portualità

Ricorso contro la nuova portualità Lipari- Gli otto consiglieri comunali dell'opposizione hanno presentanto ricorso straordinario al Presidente della Regione contro tutti gli atti relativi all'approvazione della proposta progettuale denominata " Rifunzionalizzazione del sistema portuale con finalità commerciale, crocieristica, e diportistica di Marina corta, Sottomonastero, Marina Lunga e Pignataro nella rada dell'isola di Lipari". Una proposta approvata, sostengono Giacomo Biviano e Pietro Lo Cascio dei Ds, Rosario Centorrino di "Eolie nel cuore", Nunziata D'Alia, Bartolo Lauria e Mario Paino dell'Udc, Adolfo Sabatini di "Nuovo Giorno" e Fabrizio Famularo di "Identità e futuro", in violazione dell'art.14 comma 17, della legge 109/94 come recepito dalla legge regionale 7/2002, e quindi risultante dalla legge quadro sui lavori pubblici vigente in Sicilia n°16/2005. Norma che a proposito della programmazione dei lavori pubblici stabilisce, al comma 17, che " restano riservati all'amministrazione regionale i programmi delle opere marittime e portuali che vengono formulati tenendo conto delle richieste o dei pareri degli enti locali interessati". I consiglieri di minoranza, che chiedono l'annullamento di tutti gli atti posti in essere dall'amministrazione e dal dirigente del 3° settore, nel ricorso ripercorrono le tappe della vicenda che hanno portato il Consiglio comunale della precedente legislatura ad approvare e a dichiarare di pubblico interesse, con la delibera n°59 del 14 settembre 2006, nelle pieghe del piano triennale delle opere pubbliche 2006-2008, lo studio di fattibilità per la realizzazione dei porti . E' stato quindi evidenziato che "...il Sindaco ha introitato ben oltre il termine di affissione del programma triennale lo studio della Società Italiana per Condotte D'Acqua Spa, precisamente l'8 agosto del 2006, e che non ha ritenuto di dover predisporre una delibera di Giunta per recepire la modifica apportata al programma ed a procedere, come previsto dalla normativa in materia, all'affissione all'albo pretorio per 60 giorni". Ma è stato anche sottolineato che dal contenuto delle deliberazione n°59 del 14 settembre dell'anno scorso, emerge palesemente che i consiglieri comunali abbiano avuto la cognizione esclusiva di approvare soltanto il programma triennale delle opere pubbliche 2006-2008 con l'elenco dei lavori deliberati dalla giunta municipale il 9 maggio dello stesso anno. " Non risultano esaminati dal consiglio - fanno osservare nel ricorso i consiglieri- la portata e la dimensione del progetto che investe anche altri enti pubblici, non si tiene conto della necessaria e preventiva valutazione di compatibilità col piano paesistico e con le previsioni del Prg. Nella deliberazione consiliare non si parla affatto nè del progetto nè della società mista nè di ogni profilo relativo alla realizzazione di opere marittime e portuali. Per il comune di Lipari si tratta- hanno concluso gli otto della minoranza di centrosinistra- di un intervento complesso, di competenza dell'amministrazione regionale, tanto più che riguarda un territorio integralmente gravato da Piano paesistico e all'interno del quale non esiste il prg dei porti e delle rade". Va ricordato che sulla questione, in meno di un anno dalla pubblicazione del bando per la concretizzazione di quella proposta progettuale mediante la costituzione di una società mista a capitale di maggioranza privato, è stato selezionato tra cinque partecipanti, il partner ( Condotte d'acqua Spa) con il quale è stata formata da qualche giorno la "Porti di Lipari Spa".

, a cura di Peppe Paino