Jack Frusciante è uscito dal gruppo

Jack Frusciante è uscito dal gruppo Jack Frusciante (ex chitarrista dei Red Hot Chili Peppers) è uscito dal gruppo e anche Alex D. vuole fare il grande salto, oltre il cerchio che gli è stato costruito attorno, aldilà dell’asfittico perbenismo borghese. Alex ha diciassette anni, vive a Bologna e proviene da una famiglia medio-borghese; la sua storia ci viene narrata in terza persona da un narratore che si presenta come “suo conoscente”, ma che in realtà del ragazzo sa ogni cosa. Talora la narrazione in terza persona viene sospesa per dar voce al punto di vista dello stesso Alex, quando in corsivo si legge “Dall’archivio magnetico del signor Alex D”. Il liceale, in bilico tra la ricerca di stabilità e quella di ribellione, è un mirabile esempio di eroe adolescenziale alle prese con una fase della vita estremamente delicata. Alex non è un insicuro e neppure uno spavaldo, ma possiede una profonda coscienza critica che gli consente di interrogarsi sui grandi temi della vita e di ricercare nel rapporto con gli altri l’autenticità. Alex è un personaggio fuori dagli schemi, che sperimenta il desiderio di vivere liberamente, anche attraverso una corsa in bici o nel condividere con Aidi, sua quasi coetanea, un amore platonico, intenso e delicato. “Non ho bisogno di uno scooter o di una moto, non ho bisogno di fare i compiti per domani, non ho bisogno del telegiornale, della gente, di una casa. Basta il fresco sulle braccia, basta la fotografia mentale di Aidi seduta sul letto in camera sua a gambe incrociate, assorta sul libro di greco”. Ma anche questa tenera storia è destinata ad essere una breve parentesi nella vita di Alex, perché Aidi si trasferirà per un intero anno scolastico in America. Entrambi sentono il peso del tempo che scorre e che lascia loro poche occasioni per sentirsi l’uno parte dell’altra. Un altro evento cruciale nella vita del “vecchio Alex “è il suicidio del suo amico Martino: il ragazzo proviene da una famiglia ricca, ha apparentemente un gran numero di amici e molte ragazze gli girano attorno, ha sempre soldi in tasca e non esita a fare uso di droghe. Martino però ha un grande vuoto dentro, i suoi sono assenti e non sanno dargli amore; forse solo Alex ha lasciato una traccia d’affetto nella sua breve vita, tent’è che proprio lui sarà il destinatario dell’ultima lettera di Martino. Il romanzo d’esordio di Brizzi (1994, all’epoca appena diciannovenne) è stato un enorme successo editoriale, che ha visto due anni più tardi la realizzazione della sua trasposizione cinematografica. E’ un libro sincero e diretto, che rievoca miti e sogni della generazione degli anni ’90 utilizzando uno stile innovativo e ribelle, gergale e infarcito di citazioni. Gli adolescenti di allora, che hanno amato Alex e Aidi, oggi farebbero fatica a identificarsi nei personaggi di Moccia, un po’ troppo languidi e poco credibili.

, a cura di Brunella Farina