Sindaci d'accordo, acqua bene inalienabile

Gazzetta del Sud Un punto fermo: la gestione delle risorse idriche sarà pubblica. Almeno questa pare essere la convinzione generalmente maturata e, da almeno un biennio, fortemente auspicata soprattutto da associazioni dei consumatori, esponenti della società civile, organizzazioni sindacali, segmenti partitici. Intanto, revocata la delibera di concessione del servizio integrato ai privati, firmata nel maggio 2006 dall'allora commissario straordinario Giovani Immordino. Orientamento unanime, quello emerso dal voto, sull'onda delle individuali convinzioni dei sindaci della provincia e delle posizioni per così dire istituzionali di primo piano dei quali si sono fatti portatori il presidente di Palazzo dei leoni, Nanni Ricevuto, e l'assessore alle Finanze del comune capoluogo, Orazio Miloro. L'uno e l'altro - è evidente come abbiamo marciato insieme in questa partita - hanno riportato un significativo risultato politico. Ricevuto è stato il collante e il regista di una scelta che lo ha posto, per il suo ruolo, al centro delle dinamiche e degli interessi dei 108 comuni del Messinese; Miloro ha visto convergere sui suoi due emendamenti un consenso generale, almeno per quanto attiene il secondo, il principale nel merito del problema che si stava affrontando, giacché la prima votazione ha registrato maggiori contrapposizioni.Ma cosa è accaduto durante la conferenza dei sindaco di ieri mattina? A Palazzo dei leoni è slittata la nomina del collegio dei revisori del conti dell'Ato 3 Acque, primo punto dell'ordine del giorno della riunione. Non c'è ancora accordo politico e comunque altri erano i passaggi impellenti, sebbene il tempo stringa e il nodo andrà sciolto a breve (fra tre settimane nuova assemblea). Confronto incardinato sulla scorta dell'inversione dei punti iscritti all'ordine del giorno dei lavori. «Considerato l'esiguo tempo trascorso dalla formalizzazione dell'elenco delle istanze di candidatura pervenute per la carica di revisori dei conti, che non ha consentito a tutti l'approfondimento dei curricula professionali», s'è rilevato attraverso l'emendamento, in realtà un "escamotage" per prendere tempo e far maturare scelte su posizioni ambite, «si propone di avviare la discussione sulla revoca della delibera del 22 maggio 2006 circa le modalità di affidamento della gestione del servizio idrico integrato». E così è stato: 77 votanti, 38 i voti favorevoli e 29 i contrari.A questo punto non è rimasto altro da fare che andare avanti e mettere ai voti, metabolizzando mugugni presto rientrati, il testo del secondo emendamento proposto da Miloro: «La conferenza dei sindaci preso atto della revoca della delibera» Immordino, «dà mandato ai comprensori di aprire un tavolo di concertazione, con il coordinamento della presidenza della società d'ambito, per la scelta delle modalità di affidamento, ferma restando l'autonomia funzionale e gestionale dei singoli comprensori. Attività da concludersi», si specifica, «entro e non oltre martedì 21 aprile». Disco verde all'unanimità nella circostanza. Comprensibile la soddisfazione di Miloro, condivisa con alcuni amministratori della provincia. Palese anche il compiacimento del presidente Ricevuto: «Considerato che l'acqua è bene primario ed essenza stessa della vita, essa non può essere assoggettata a logiche di profitto. La Provincia di Messina si adegua così a buona parte dei Paesi europei, che hanno messo al centro il valore dell'acqua» come bene di tutti, per ciò stesso dunque non alienabile rispetto a dinamiche di mero guadagno privatistico.Che la mobilitazione, e preoccupazione, in questo campo sia stata ampia, lo dimostra anche un'iniziativa assunta ieri dall'associazione Consumatori siciliani, che ha presentato all'ufficio protocollo del Comune di Patti la richiesta di ammissibilità di due quesiti referendari riguardanti l'Ato idrico e l'Ato rifiuti. Non appena la commissione comunale competente deciderà, e dopo il deposito delle firme necessarie, i pattesi saranno chiamati alle urne per decidere per decidere sui due nodi sollevati: «Il Comune deve riprendersi i servizi di igiene ambientale a esclusione dello smaltimento e del trasporto in discarica dei rifiuti»? E «la gestione dell'acqua deve essere affidata ai privati?». Forse il secondo quesito potrà essere evitato perché superato dalle nuove scelte frattanto emerse.(fr.ce.)

, a cura di Peppe Paino

Data notizia: 4/1/2009

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