Fino al 10 maggio, dal 14 aprile, Paolo Poli torna al Teatro Eliseo con un nuovo spettacolo e ci guida alla scoperta di Sillabari di Goffredo Parise. Considerato da molti il capolavoro di Goffredo Parise, Sillabari è una preziosa raccolta di situazioni e personaggi che potrebbero vivere ovunque, perché il loro esistere è universale. La forma è quella della poesia in prosa con la scansione dei sentimenti nella loro essenzialità: sentimenti comuni a chiunque affronti la propria avventura umana. I racconti procedono lungo l’alfabeto partendo dalla A di Amore, fino alla S di Solitudine, dove Parise si ferma: “Alla lettera S, nonostante i programmi, la poesia mi ha abbandonato. E a questa lettera ho dovuto fermarmi. La poesia va e viene, vive e muore quando vuole lei, non quando vogliamo noi e non ha discendenti …” I Sillabari di Goffredo Parise sono piccoli poemi in prosa. Scritti alla metà del secolo scorso ci sorprendono oggi con la loro freschezza, per l’immediatezza del racconto e per la magia dei personaggi. Viviamo sulla scena bambini stupiti in un mondo ambiguo, vecchietti arrabbiati in una società allo sbando, donne sole dal tranquillo bovarismo periferico e uomini ingenui nella lotta per la sopravvivenza. Era l’Italia che cambiava velocemente nelle maglie di una lunga guerra e dava origine all’attuale bel paese. Lo spettacolo regala figure dei vari racconti che si svolgono a cavallo degli anni Quaranta e Sessanta, accompagnati dalle canzonette dell’epoca. Ancora una volta le diverse ambientazioni sono di Emanuele Luzzati, arricchite dalla grande pittura del Novecento. I costumi sono di Santuzza Calì, le musiche di Jacqueline Perrotin, le coreografie di Alfonso De Filippis e dappertutto c’è la presenza del quasi “centenario” Paolo Poli tanto grande quanto infantile. Da non perdere.
, a cura di Daniela Bruzzone
Data notizia: 4/10/2009
dalla nostra Daniela Bruzzone
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