Intimidazione contro Pietro Lo Cascio

Intimidazione contro Pietro Lo Cascio Lipari- Atto intimidatorio, pare proprio che non ci siano dubbi, nei confronti del consigliere comunale di Sinistra democratica, Pietro Lo Cascio. Ignoti hanno preso, presumibilmente, a fucilate e distrutto la bacheca in legno dell'associazione Nesos collocata all'ingresso delle suggestive cave di Caolino, nella frazione di Quattropani. All'interno della vetrina vi era soltanto una cartina dell'isola recante i tracciati delle escursioni più interessanti organizzate per turisti e residenti dall'associazione diretta proprio da Lo Cascio. Il naturalista ha fatto l'amara scoperta qualche giorno fà ed ha , ovviamente, denunciato l'accaduto alla locale stazione dei Carabinieri. L'atto, però, è stato sicuramente compiuto nella prima decade di ottobre. Cioè a seguito della pubblica denuncia del consigliere comunale di opposizione sullo stato di illegalità nel quale veniva effettuata, vista la temporanea sospensione, l'attività di caccia nonchè il bracconaggio alla luce dei vincoli insistenti nelle aree Sic e Zps, spalmati sull'80 % del territorio. Ma anche dopo il sostegno alla Riserva naturale orientata che chiaramente esclude l'attività venatoria, al suo interno. "Non ritengo vivendo a Lipari da tanti anni- ha detto Lo Cascio- che episodi di questo tipo facciano parte del nostro patrimonio culturale ed etico. Voglio pensare che si tratti solo di un gesto di rabbia nato all'improvviso e non di una forma di intidimidazione deliberata . Si è soltanto danneggiato un servizio che Nesos offre alla comunità e ai suoi visitatori anche perchè non ritengo di aver compiuto alcun atto che debba motivare tali reazioni. Mi sono semplicemente limitato a interrogare le autorità competenti e gli uffici comunali sul perchè i cacciatori non fossero stati informati del fatto che la caccia era stata temporanermanete vietata dall'Assessorato Regionale Agricoltura e Foreste". L'accaduto è stato stigmatizzato dal sindaco Mariano Bruno. "Gli atti inconsulti sono fortemente condannati dall'amministrazione comunale", ha dichiarato il primoi cittadino. " Dissensi o consensi - ha aggiunto- vanno apertamente dibattuti nelle sedi opportune. Non è con la violenza che si ottiene la ragione per cui si solidarizza con l'associazione che ha subito un attentato".

, a cura di Peppe Paino

Data notizia: 11/23/2007

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