La riqualificazione del corso passa dalla politica

Riceviamo e pubblichiamo: Carissimo Peppe, a costo di sembrare invadente, mi piacerebbe intervenire sulla questione del prospetto della nuova attività commerciale nata sul Corso Vittorio Emanuele. Spesso la tentazione del cittadino di qualsiasi parte del mondo quando esprime un parere su un'opera è quello di schierarsi dalla parte dei bianchi piuttosto che dalla parte dei neri, senza considerare che una terza parte potrebbe essere messa in campo, quella dei grigi!!! Io mi chiedo, possibile che un cittadino, piuttosto che un'architetto affermato non possano decidere come spendere i propri soldi secondo il proprio gusto? Sono semmai gli enti preposti che sono tenuti a porre "limiti" alla fantasia di ciascuno. All'occhio di chi passeggia ti posso assicurare che l'attività che salta subito all'occhio è quella appena realizzata, di conseguenza chi ha concepito quei lavori e ne ha avuto tutti i permessi del caso ha centrato l'obbiettivo. Dunque ci troviamo in quei casi in cui il mio gusto personale, - che vorrebbe attività commerciali al corso con splendidi portali di pietra, colori eoliani e forme eoliane all'esterno come all'esterno e soprattutto prospetti sempre curati quantomeno nella pitturazione, meglio sarebbe se venissero utilizzati intonaci con sabbie locali etc - , è disposto a tollerare una bella opera con materiali pregiati (haimè che con lo stile eoliano non c'entra nulla) mentre sono meno disposto ad accettare l'alluminio anodizzato in bella vista, in case e negozi o prospetti cadenti e trascurati nella via principale e storica dell'isola. Forse sarebbe il caso che la politica realizzasse in modo serio un progetto per la riqualificazione del Corso Vittorio Emanuele, dettando regole precise su materiali, colori e tipologie prospettiche , ma anche contribuendo economicamente per avere, un giorno, un centro storico degno dell'Isola di Lipari. Salvo Naso ( Nulla da eccepire. P.P.)

, a cura di Peppe Paino