Gazzetta del Sud
PALERMO «Per quanto riguarda il Sud, ci svincoliamo dai voti di fiducia al governo. Votiamo le ronde, votiamo la lotta alla prostituzione, ma non possiamo votare quelle leggi che mandano solo al Nord le quote latte». Lo ha detto il leader del Mpa Raffaele Lombardo, che nella replica al Comitato federale del partito annuncia da oggi l'aggiunta della dizione "Alleati per il Sud" al nome delle componenti Mpa nei gruppi misti di Camera e Senato: insieme a una possibile «rimodulazione» della rappresentanza del suo partito nel governo Berlusconi.
«Noi facciamo così. Poi vediamo chi ci sta. Siamo l'unico tentativo autonomo, autonomista e libero che può permettersi di non dire "mai contro il premier" ma che non potrà mai dire "mai contro la nostra gente" . Il messaggio di Lombardo va a chi nel Pdl sta lavorando a un partito del Sud e prepara una convention nei prossimi giorni a Sorrento. Convention a cui Lombardo non prenderà parte. «In Costiera ci andrò con moglie e figli ma a settembre...» scherza.
Il governatore della Sicilia ricorda che il suo partito è legato a Silvio Berlusconi «da impegni che sono stati sottoscritti e che tengo chiusi in cassaforte. Fu una cosa seria, e gli impegni vanno rispettati; invece fino ad ora niente è stato rispettato, e non si tratta solo di fare il Ponte sullo Stretto. E allora a questo punto i nostri capi delegazione vadano dal presidente del Consiglio e chiedano il rispetto dei punti dell'alleanza per il Sud; diversamente siamo pronti a discutere la nostra presenza nel governo». Dunque, le componenti Mpa dei gruppi misti di Camera e Senato per Lombardo sono il nucleo del partito del Sud «che già c'è», e sono «aperte a chi ci sta». E, ribadendo il rapporto strategico dell'Mpa con la Lega in quanto «unico partito attento al territorio», il presidente della Regione lancia una sfida a chi vuole dar vita a una formazione meridionalista, a partire da Gianfranco Miccichè e a chi lo segue nel PdL. «Noi dell'Mpa non vogliamo essere prevalenti nel partito del Sud, ma più siamo e meglio è».
Anche a sinistra c'è mobilitazione e il primo a farsi avanti in Sicilia è Antonello Cracolici, presidente del gruppo parlamentare del Pd all'Assemblea regionale siciliana: «Il Sud non può più essere guardato dall'alto in basso. Anche il Pd deve cambiare rotta, spezzare il suo romano-centrismo: a chi si candida a guidare il Partito Democratico chiedo di illustrare che idea ha del Mezzogiorno, e chiedo patti chiari con la Sicilia. Il Pd – aggiunge – deve essere un partito federale, perchè c'è bisogno di una scelta netta: l'Italia viaggia ormai verso il federalismo, mentre il sistema politico è ancora centralista. Sono convinto che il Pd debba essere sempre più un 'partito dei territorì, esprimere più Sud come anche più Nord. Questo processo si concretizza in vari modi, ad esempio concordando con i territori – e non più scegliendo a Roma – i dirigenti e i componenti della segreteria nazionale che li rappresenteranno». Gli fa eco dalla Calabria il presidente della Regione Agazio Loiero: «Il sud è abbandonato completamente al suo destino. Il PdL se n'è lavato completamente le mani. Diversamente – ha aggiunto – non si capirebbe il malessere che monta in una regione di centrodestra come la Sicilia».
«Io, dall'interno del Pd – ha detto ancora Loiero – mi sono chiesto se il partito in cui milito sia in grado di difendere alcuni interessi del Mezzogiorno. E questo dubbio ho espresso a due dei tre concorrenti per la segreteria, Bersani e Franceschini. Tutto qui».
Netta contrarietà a questo movimentismo è manifestata dai maggiorenti del Pdl. Secondo il ministro Angelino Alfano, intervenuto ieri alla posa della prima pietra della nuova aerostazione di Pantelleria «il Partito del Sud c'è già ed è un partito conosciuto come tale, ovvero il Popolo delle Libertà. E' un partito che ha vinto ripetutamente le elezioni al Sud e che ha come leader Silvio Berlusconi che in questi anni è stato sempre il più grande avvocato del Mezzogiorno».
Per Saverio Romano, segretario regionale Udc: «Lombardo oggi si ricorda all'improvviso di essere il presidente di una Regione che si trova a Sud Italia e, per mero calcolo politico, cerca di sposare la causa meridionalista per la quale sino ad oggi da presidente non solo non ha fatto nulla di significativo e di strategico per lo sviluppo dell'isola». Oggi di autonomia si parlerà a Catania nella sede della Presidenza della Regione dove alle 10 saranno presentati i "Quaderni dell'autonomia", diretti dal prof. Carmelo Rapisarda; presente Raffaele Lombardo.
, a cura di Peppe Paino
Data notizia: 7/12/2009
dalla nostra Daniela Bruzzone
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