Ragionare...non insultare

Ragionare...non insultare Riceviamo da Michele Giacomantonio e pubblichiamo: Politica è ragionamento sui problemi non insulti e vaniloquio La frase “consegni la cassetta” è divenuta ormai uno spot.. C’è chi continua a pretenderla (senza mai chiederla nei dovuti modi ), c’è chi ci ironizza sopra come hanno fatto Piero Roux, Lino Natoli ed Adolfo Sabatini. “Prenderla a ridere”, come si dice a Lipari, è la cosa migliore perché intanto di DVD dovrebbe trattarsi e non di cassette VHS che ormai non adopera più nessuno, Teleisole non ha fatto nessuna ripresa al Centro Studi quella sera del 19 agosto, gli editoriali di Teleisole del 19, come gli altri che dovessero interessare, vengono pubblicati integralmente sui blog di Bartolino Leone, Salvatore Sarpi e Lipari.biz. E allora perché accanirsi con questa famosa cassetta? Che cosa dovrebbe contenere? Forse un messaggio subliminale che non era nelle parole ma nelle espressioni, negli ammiccamenti, negli accenti? Un messaggio subliminale nel quale si accusavano Sindaco e Giunta - come si è voluto far credere - di essere “mafiosi, collusi, criminali” e altre cose che nel testo scritto non ci sono ma che un assessore – d'altronde non presente nel momento dell’intervento – ritiene che siano state dette e se le sente, da quel giorno, incollate addosso? Si rassicurino, nei miei interventi c’è sempre e solo un ragionamento, certo duro, forse inopportuno, ma sempre sui temi e sui contenuti, e rispettoso delle persone. Io non ho mai dato a nessuno del “giuda”, o “persona nei cui confronti giuda era un dilettante” – come si è permesso di fare il Sindaco in una intervista al blog di Bartolino Leone - perché dopo aver apprezzato commosso un gesto - quello di aver confermato l’intestazione dell’Auditoriun al Maestro Giuseppe Sinopoli di cui mi vanto di essere stato amico – non ho dimenticato la politica sbagliata e pericolosa di questa Amministrazione ed ho continuato ad esprimere i miei liberi giudizi. O forse il fatto dovuto di ricordare il mio impegno per il recupero ed il restauro dell’Immacolata avrebbe messo per sempre il Sindaco – riscopertosi Gesù Cristo nell’orto dei Getsemani - al riparo dalle mie critiche e dai miei giudizi politici? Strana concezione della vita civile questa: uno fa un riconoscimento ad un avversario e ne pretende non dico gratitudine eterna ma addirittura il silenzio e la sottomissione. Certo io posso capire che preoccupi, chi era abituato ad avere di fronte una comunità acquiescente, che ora esiste una televisione che non si limita alla cronaca spicciola ma fa politica, esprime giudizi, va al fondo degli avvenimenti, si accorge degli errori e delle forzature come nel caso del bando del nuovo palazzo comunale proposto in un sito dove si sta già realizzando un albergo, chiede conto se si sperpera il denaro pubblico come ad Acquacalda, se si menano i cittadini per il naso come nel doppio concorso per i cinque vigili trimestrali. E tutto questo lo fa in piena libertà, senza padroni, senza compensi, con la disponibilità a interrompere oggi stesso se questa autonomia dovesse venire a mancare. Principe delle contraddizioni? Sono insulti che non mi toccano. E’ la mia vita che fa fede della mia coerenza. E impegnarmi oggi ad aiutare gli eoliani a riacquistare una coscienza critica cercando di recuperare – se possibile – uno strumento tecnico prezioso quale è la televisione locale, è sicuramente in linea con le scelte fatte nella mia vita. Quand’ero Sindaco ho criticato Teleisole ( ma non le ho mai mandato vigili urbani sotto le mentite spoglie della Polizia giudiziaria per sequestrare le cassette: e allora erano proprio cassette) perché mi sembrava portatrice di un “pensiero unico”, preconcetto nei confronti della mia amministrazione. E se continuerò ad avere un ruolo oggi in questa televisione, mi impegno a dare il massimo spazio a tutte le opinioni e le posizioni. Anche a chi oggi lo pretende insultando. Ma prima è opportuno che si ritorni alle condizioni di spirito e di mente necessari per un confronto produttivo. Ci si provi a cimentare sui contenuti e si lascino da parte gli epiteti e gli insulti, i morti che fanno giri di tomba, le sindromi da complotto, il voler vedere in ogni dissenso la mano “da famigghia”.

, a cura di Peppe Paino

Data notizia: 9/1/2009

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