PdG sito Unesco, si torna in Consiglio

PdG sito Unesco, si torna in Consiglio Lipari- Maggioranza e minoranza consiliare, tutto sommato concordano sul fatto che il Piano di gestione del sito Unesco sia quanto meno da rivedere. Ciò per le ovvie, e in alcuni casi imbarazzanti, contraddizioni frutto della mancata concertazione, elencate durante la seduta del consiglio comunale di ieri. Ma il gruppo di centro destra che sostiene il sindaco Mariano Bruno non accetta l’inserimento nelle 400 pagine redatte dal prof. Aurelio Angelini in quattro mesi, di valutazioni tecniche ed estensioni di vincoli che possono compromettere ulteriormente il futuro sviluppo dell’arcipelago. Su queste basi è saltato l’accordo per un documento unitario da inviare alla regione volto a chiedere tempo per approfondire e integrare quel Piano che, altrimenti, sarà adottato dal primo Febbraio dall’Unesco. L’intesa arriverà nel Consiglio di stamane? Si vedrà, ma è difficile. L’amministrazione comunale di Lipari, che rigetta totalmente il piano rivendicando la sua autonomia costituzionale, frattanto, ha inviato le sue osservazioni alla regione. Si contesta il mancato coinvolgimento degli attori locali paventando una volontà estromissiva del legittimo potere dell’ente locale di autodeterminarsi; per le cave di pomice si sollecita l’importante obiettivo della riconversione per la riqualificazione ambientale e per l’occupazione degli ex lavoratori attualmente disoccupati; si fa presente che, essendo quello dei trasporti uno dei problemi principali, una modesta aviosuperficie comporterebbe un miglioramento dei servizi di collegamento con il resto del mondo. Per quanto riguarda i porti il Pdg, pur dichiarando la carenza strutturale rispetto al flusso nautico da diporto e di transito, prevede la realizzazione di strutture temporanee ed amovibili non tenendo conto neanche di fenomeni naturali. E’ stato evidenziato che occorrono porti sicuri e che l’ampliamento del porto di Lipari che nel piano viene indicato come uno dei punti di maggiore criticità non è altro che uno studio di fattibilità. L’amministrazione ha contestato la scarsa attenzione data al Prg, redatto rispetto alle linee guida del Piano Paesistico: il Piano di Gestione riporta tra i punti di “debolezza – minacce”, l’espansione dell’attività edificatoria. Di conseguenza si fa rilevare che le uniche aree di espansione edificatoria previste dal Prg sono esclusivamente le medesime che il piano paesistico riporta come ambiti di trasformazione e di modificabilità. Infine , l’estensione del sito Unesco al mare, alla flora e alla fauna. Un precedente unico al mondo per l’amministrazione al momento che l’arcipelago ha già validi strumenti di tutela quali il Ptp, le riserve, il Prg, la rete natura 2000, le aree Sic e Zps oltre alla futura istituzione di un Parco marino e terrestre già previsto dalla finanziaria nazionale. La biodiversità, di conseguenza è sufficientemente tutelata. Il sindaco Mariano Bruno ha dichiarato che è pronto a difendere gli interessi della comunità anche nelle sedi giudiziarie. Dello stesso avviso il gruppo consiliare “ Il Faro” pronto anche a muoversi autonomamente in questa direzione alla luce dei danni di immagine per le offese alla popolazione che emergono dal Piano per le Eolie. Per il capogruppo di An Gianfranco Guarino “ è strana la coincidenza tra il reperimento dei fondi per i siti Unesco nella finanziaria del governo e la tempestiva adozione del Piano”. Per la minoranza di centrosinistra, Giacomo Biviano di Eolie nel cuore, ha sostenuto che il Piano pur essendo lacunoso è uno strumento flessibile, emandabile e modificabile in qualsiasi momento dal Consiglio Comunale. Pietro Lo Cascio di Sinistra democratica e Pino La Greca, segretario dei Democratici di sinistra, hanno evidenziato come “ l’amministrazione Bruno sia indegna di gestire un asito patrimonio dell’umanità. Tele riconoscimento potrebbe essere esteso anche a tutti i criteri naturalistici per la rande importanza della biodiversità nell’arcipelago. Una simile apertura dovrebbe rappresentare un risultato prestigioso ma- hanno sostenuto- viene accolta dal sindaco Bruno con retrogrado sospetto, come se costituisse un nuovo tranello ordito dall’Unesco per ostacolare i progetti della megaportualità e le altre velleità cementificatrici per le quali è ben nota”.

, a cura di Peppe Paino

Data notizia: 1/18/2008

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