Sinistra e Libertà di Taranto e provincia esprime la propria più totale e incondizionata solidarietà al Presidente della
Repubblica Giorgio Napolitano per i ripetuti, immotivati e indecenti attacchi che ha dovuto subire nella giornata di ieri da
parte di Silvio Berlusconi.
Costui, a seguito della dichiarazione di incostituzionalità del “Lodo Alfano” decretato dalla Corte Costituzionale, ha
accusato di non essere imparziali sia la Corte, sia i giudici in generale, sia il 70% della stampa italiana, sia un numero
imprecisato di altri soggetti, tutti più o meno “colpevoli” di non dargli sempre e comunque ragione.
Non contento, ha pensato di estendere queste accuse al Capo dello Stato (nel pomeriggio), ribadendole e aggravandole
con una telefonata a “Porta a porta” (in serata).
In tale contesto ha lamentato il mancato intervento dello stesso Napolitano sui giudici della Corte Costituzionale allo
scopo di orientare in senso favorevole a tale legge la loro decisione sul “Lodo Alfano”.
In questo modo ha confermato l’accusa di non essere imparziale a Napolitano e ha offeso lui e la Corte Costituzionale
sostenendo che le PIU’ ALTE AUTORITA’ DI GARANZIA DELLA REPUBBLICA NON SONO RISPETTOSE DEL
DETTATO COSTITUZIONALE DELLA SEPARAZIONE TRA I POTERI DELLO STATO!
Si tratta francamente di una cosa vergognosa, soprattutto perché rivolta a due istituzioni che SEMPRE hanno dimostrato
imparzialità e rispetto della Costituzione.
L’INQUILINO di Palazzo Chigi (il Presidente del Consiglio pro – tempore) però non si cura di questo: quello che gli
importa sono solo i suoi interessi (economici e giudiziari) e chi non si dispone come un tappetino ai suoi piedi deve
aspettarsi come minimo i suoi insulti (quando non il killer aggio mediatico che è toccato al direttore dell’Avvenire).
S. e L. di Taranto pensa che ormai non si può più sopportare che questo individuo (e i suoi sodali) continuino a
sgretolare le istituzioni repubblicane giorno dopo giorno: che dire, ad esempi, di un Ministro in carica (Bossi) che parla di
“guerra”?
E’ per questo che pensiamo che da ogni città d’Italia debba salire la protesta contro questo stato di cose e contro la
protervia e l’arroganza di chi, forte dell’investitura popolare, si comporta come se questa l’avesse fatto padrone d’Italia e
non suo semplice “AMMINISTRATORE”!
E’ per questo che ribadiamo la solidarietà a Giorgio Napolitano e che, formalmente, chiediamo alla magistratura se, nelle
parole pronunciate dal Presidente del Consiglio pro – tempore a “Porta a Porta”, non si configuri il reato di “VILIPENDIO
DEL CAPO DELLO STATO”.
, a cura di Alfredo Gennaro D'Agata
Data notizia: 10/9/2009
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