Risorse idriche, accordo su grandi derivazioni

PALERMO – Transitano alla Regione siciliana le competenze sul rilascio delle concessioni e sull’incasso dei relativi oneri concessori riguardanti le grandi derivazioni di acque pubbliche. E’, in sintesi, l’esito della riunione della Commissione paritetica Stato – Regione svoltasi a Roma, alla quale ha partecipato il delegato dell’assessore ai Lavori Pubblici Nino Beninati, il Dirigente Generale del Dipartimento Lavori Pubblici Manlio Munafò ed il dirigente del servizio risorse idriche e regime delle acque dell’assessorato Lavori Pubblici Calogero Franco Fazio. La Commissione paritetica, dopo lunga discussione, ha trovato l’accordo sullo schema di decreto legislativo che trasferirà alla Sicilia, al pari delle altre regioni, le competenze sulle grandi derivazioni idriche. L’isola aveva da tempo la competenza sulle acque e sugli acquedotti ma erano escluse le concessioni sulle grandi derivazioni. La riforma del titolo V della Costituzione aveva, però, demandato tali competenze alle Regioni “ordinarie”. In Sicilia, per effetto dello Statuto autonomistico, il passaggio delle competenze non poteva essere automatico e veniva, dunque, rimandato ad un accordo sullo schema di decreto da raggiungere in sede di Commissione paritetica fra lo stato e la Regione. Con l’emanazione, ormai imminente dopo diversi anni di trattative, del decreto legislativo che trasferirà alla Regione le funzioni di concessione di grandi derivazioni di acque pubbliche, si potrà mettere ordine nella materia. “La Sicilia – dice l’assessore ai Lavori Pubblici Nino Beninati – potrà introitare canoni demaniali fino ad ora incassati dallo Stato, si realizzerà una gestione unica del demanio idrico evitando sovrapposizioni di competenze fra Stato e Regione e si potrà completare l’aggiornamento del piano regolatore generale degli acquedotti siciliani lavoro attualmente in corso ma che mancava delle grandi derivazioni proprio perché di competenza statale”. “L’accordo raggiunto consente inoltre – conclude Beninati – di eliminare una situazione paradossale che si era venuta a creare in base alla quale lo Statuto Speciale della Regione siciliana la poneva in condizione di non esercitare la piena potestà sulle acque demandata, invece, alle regioni a statuto ordinario”. La Commissione paritetica Stato – Regione dovrà, adesso, completare la stesura del documento di accompagnamento al decreto che faccia esplicito riferimento al quadro ed ai principi normativi comunitari e statali in materia di canoni e concessioni.

, a cura di Peppe Paino

Data notizia: 11/5/2009

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