Si svegliano l'Etna e lo Stromboli

tempostretto.it Elena Di Pasquale Un risveglio scandito dalla paura per gli abitanti di molti centri situati fra la provincia di Messina ed Enna, sui Monti Nebrodi, a causa delle due scosse di terremoto, rispettivamente di magnitudo 3 e 4.2 registrare dai sismografi dell’Ingv intorno alle 7.50 di questa mattina. Un pomeriggio altrettanto movimentato in un’altra zona della Sicilia, nelle ultime settimane interessata spesso da fenomeni di questo tipo, l’arcipelago delle Eolie, dove i tecnici dell'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia di Catania, nelle prime ore del pomeriggio, hanno rilevato un notevole tremore del vulcano Stromboli. Un “movimento” protrattosi, in modo continuato, per circa 15 minuti, seguito da una singola esplosione che ha prodotto una nube alta oltre 350 metri sopra la terrazza craterica. La nube eruttiva, secondo i vulcanologi dell'Istituto di Catania, e' composta principalmente da materiale juvenile caldo che ha prodotto anche un deposito caldo sul fianco orientale del cratere sommitale. l'evento ha avuto origine dal cono di scorie del settore centrale della depressione craterica. L'esplosione ha frammentato il fianco orientale del conetto ed e' stata seguita da una attivita' esplosiva pressoche' continua ma di intensita' medio-bassa. Il flusso lavico si e' espanso rapidamente verso Nord-Est accumulandosi nella porzione centrale del fondo craterico, e nel giro di pochi minuti ha raggiunto una lunghezza stimata in circa 60 metri. La situazione è però sotto controllo. Sul fronte del sisma di questa mattina, invece, nei paesi interessati, Capizzi, Cerami e Troina continua l’attività di monitoraggio e controllo da parte della protezione civile: il direttore regionale Salvatore Cocina è stato in contatto con il presidente della regione Raffaele Lombardo per l’intera giornata, informandolo sull’evolversi degli eventi. Fortunatamente non si rileva nessuna particolare criticità ma le scosse, avvertite distintamente anche a ad Enna, Gagliano, Castelferrato e Nicosia, sempre nell'Ennese, e persino in provincia di Palermo, a Lascari e Cefalù, hanno generato non poco apprensione tra gli abitanti che hanno immediatamente abbandonato le loro abitazioni riversandosi in strada.

, a cura di Peppe Paino

Data notizia: 11/8/2009

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