Gazzetta del Sud
Mario Cavaleri
Palermo
Si sta per concludere ormai l'attraversamento del Rubicone e proprio nulla fa pensare a un improvviso "macchina indietro" per bloccare la frattura nell'ex maggioranza. Le posizioni si sono ulteriormente irrigidite e dopo il botta e risposta tra i vertici di Palazzo Madama e Palazzo d'Orleans, ieri a mettere un altro carico nella partita, a supporto delle considerazioni del presidente del Senato Renato Schifani sono intervenuti i tre coordinatori nazionali del Pdl, alla vigilia di quell'ulteriore virata che il presidente ella Regione Raffaele Lombardo si appresta a fare con il riassetto della squadra di governo e la nomina dei nuovi direttori regionali. Due momenti di un'unica svolta che a giorni sarà già compiuta e tale, come teme lo stesso presidente del parlamento siciliano Francesco Cascio, da pregiudicare qualsiasi verifica futura.
Da qui, dopo mesi di assenza, l'appello dei capi del Pdl , Bondi-La Russa-Verdini a Lombardo affinché si impegni al massimo «per ricomporre la maggioranza di centrodestra e ad escludere qualsiasi ipotesi di ribaltone o di governo locale sostenuto, direttamente o indirettamente, da forze politiche diverse da quelle che hanno contribuito in modo determinante e maggioritario alla sua elezione. Soluzioni diverse non sarebbero accettabili - prosegue la nota - per gli elettori e, di conseguenza, per il Popolo della Libertà, che degli elettori è espressione e voce. In questo caso, infatti, verrebbero violati i principi della democrazia maggioritaria e si darebbe luogo a governi privi di legittimità popolare». Ragionamento più volte espresso dal co-coordinatore regionale Mimmo Nania il quale rinfaccia pure all'Mpa di avere nell'ultimo mese lavorato col Pdl per concordare eventuali aggiustamenti nell'ottica della ricostituzione della maggioranza mentre un risultato diverso sarebbe «sconcertante e preoccupante, perchè sintomo che dietro la vicenda siciliana c'è "qualcosa che non quadra"».
Se l'invito è per il governatore, il monito suona per il Pdl-Sicilia, cioè quella parte del partito che in rotta con l'altra metà rappresentata dai coordinatori regionali, si è ritagliata una propria autonomia all'Ars costituendosi come gruppo "Sicilia". Infatti Giulia Adamo, replicando a nome dei quindici colleghi "ribelli" che fanno capo al sottosegretario Gianfranco Micciché chiede a Bondi, La Russa e Verdini di gettare lo sguardo «anche sulle vicende interne del partito siciliano, e lo facciano in piena autonomia, ne hanno il potere; forse chi ha suggerito loro di prendere posizione sul governo regionale ha dimenticato quest'ultimo consiglio». Il Pdl-Sicilia contesta che vi sia stato un ribaltone, di aver assicurato sostegno leale a Lombardo al contrario del Pdl-lealista che lo ha ostacolato.
Il problema, infatti, è adesso tutto interno al Pdl dove Miccichè si è sentito prevaricato dall'asse Schifani-Alfano tanto da accelerare la "scissione" che non è ancora propedeutica al suo progetto di "partito del sud" anche se per le prossime regionali in Calabria c'è un gruppo capeggiato dal consigliere Alberto Carra che sta lavorando in sintonia con Miccichè.
Lombardo, espressione originaria di una coalizione formata da Udc-Pdl-Mpa, esautorata da tempo l'Udc, oggi si ritrova con una maggioranza in parlamento composta da 31 deputati (15 Pdl-Sicilia, 15 Mpa e 1 di Alleanza per l'Italia, cioé l'unico rutelliano presente a Sala d'Ercole). Ma può contare sul sostegno del Pd che in più occasioni ha condiviso alcune scelte della giunta e con un voto strategico di astensione due settimane fa ha praticamente ufficializzato il suo appoggio, esterno.
Scelta non convincente per Walter Veltroni eppure gradita al leader Pierluigi Bersani il quale ha autorizzato il segretario regionale Lupo e il capogruppo Cracolici a procedere.
La partita è delicatissima perché peraltro si inserisce in un momento di preparazione delle liste elettorali e in uno scenario in evoluzione a livello nazionale.
Il premier Berlusconi non è finora intervenuto, alimentando l'impressione che si tratti di un silenzio-assenso. Nel solco dei nuovi buon rapporti anche a Roma col Pd.
, a cura di Peppe Paino
Data notizia: 12/19/2009
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