"FI si è dissolta. Coordinatori da sostituire"

"FI si è dissolta. Coordinatori da sostituire" Gazzetta del Sud Michele Cimino PALERMO Nuovo attacco di Gianfranco Micciché ai coordinatori del Pdl. Per il fondatore di Forza Italia in Sicilia, Ignazio La Russa, Sandro Bondi e Denis Verdini starebbero operando per cancellare anche il ricordo del partito azzurro. "Abbiamo messo a capo del partito - ha dichiarato - un lupo, un agnello e un cane pastore, che dovrebbe difendere il gregge, ma di fronte al lupo. La Russa non perde un colpo per ottenere quello che interessa ad An, mentre Bondi e Verdini non riescono a gestire questa lotta intestina" per cui "ci stiamo facendo del male". A suo giudizio dovrebbero essere sostituiti. "E' quello - ha detto - che vorrei ottenere da Berlusconi: che mi guardi negli occhi e mi dica cosa vuole fare, se veramente vuole far finire Forza Italia. Se invece non è così, come auspico, allora deve prendere dei provvedimenti". "In nome delle correnti - ha sottolineato - gli dicono tali e tante bugie. E lui non può certo fare il giro di tutte le province, subisce le menzogne che gli raccontano. Ma quando ci sarà la riunione dei presidenti di Regione e non ce ne sarà uno di Forza Italia, chi aiuterà Berlusconi? Cota, Zaia, Scopelliti? L'unico sarà Formigoni". E alla domanda "meglio i falchi che spingono Berlusconi allo scontro con Fini, o le colombe che tentano di mediare?", ha risposto: "Io non sono mai stato una colomba, ma rompere con Fini mi sembra un'ulteriore stupidaggine. Anche se penso che la fesseria sia stata fatta all'inizio: quando c'é una fusione, un leader fa il presidente e l'altro il segretario del partito. Sono rimasto molto deluso che Fini non l'abbia fatto". "Ho l'impressione che si stia dissolvendo tutto. La fusione nel Pdl c'é stata: ma nel senso che Forza Italia è fusa, sparita". Quindi, con riferimento alle vicende siciliane e all'esclusione del Pdl dalla giunta di governo, imputandone in parte la responsabilità alla triade romana, ha affermato: "Quando si mette a capo della Sicilia un coordinatore schierato con violenza contro l'altra corrente, cosa si deve fare? L'altra corrente, che è stata buttata fuori, decide di combattere". "Ne ho parlato con Berlusconi - ha aggiunto - più volte: mi ha dato l'impressione di capire qual è il problema, ma i tempi cominciano ad allungarsi un pò troppo. O si trovano soluzioni in tempi brevi o temo che il danno sarà irreversibile". La formula siciliana, con Udc e mezzo Pdl all'opposizione, però, sempre a suo giudizio, non è esportabile perché "effetto e non causa di una situazione, nata dal fatto che Pdl e Udc hanno deciso di votare contro il Dpef regionale con la speranza che Lombardo si dimettesse. Spero - ha aggiunto - non esistano in Italia altre regioni in cui il Pdl, dopo aver voluto un candidato se ne pente. Anche se penso che la candidatura di un leghista in Veneto la pagheremo caramente". "Chi si è assunto la responsabilità, andando contro le indicazioni del coordinamento nazionale - ha replicato Salvino Caputo del Pdl - di creare le condizioni politiche ed istituzionali per fare assurgere il partito democratico siciliano da opposizione marginale a forza di governo con l'alibi delle riforme e mettendo fuori esponenti del suo stesso partito, non può trovare cittadinanza all'interno del Pdl". Per Caputo quella di Micciché altro non sarebbe se non "una vera e propria farneticazione che dà il senso dell'isolamento politico che vive all'interno del Pdl. L'unico risultato ottenuto in questa sua solitaria battaglia è stato quello di avere snaturato la volontà degli elettori e di avere consentito a Raffaele Lombardo di continuare a sopravvivere, nonostante abbia ridotto la Sicilia a una delle regioni d'Italia con un elevato tasso di disoccupazione senza precedenti". "Non possiamo che provare un sentimento di umana tenerezza - ha subito controreplicato il deputato Franco Mineo di Pdl-Sicilia - verso chi quotidianamente starnazza su tutto lo scibile umano pur di conquistare un minimo di visibilità mediatica e celare così lïassoluta inconsistenza di idee e visione politica". "Da tempo - ha aggiunto Mineo - Caputo chiede lïintervento 'divinò contro il sottosegretario Miccichè e altrettanto puntualmente le sue parole cadono nel vuoto, inascoltate perché poco credibili. Si strappa le vesti recitando il ruolo del `lealistaï duro e puro, ma suscita solo ilarità e commiserazione". Non solo parole, ma fatti, da parte del deputato del Pdl Giuseppe Limoli, vicino al coordinatore regionale Giuseppe Castiglione, contro Lombardo e la sua maggioranza. Ieri, infatti, ha presentato una mozione, il cui testo ha trasmesso anche alla procura della Corte dei Conti e al presidente delle Sezioni riunite, per "accertare se le nomine dei dirigenti generali esterni siano state illegittime o illegali e, eventualmente, provvedere alla quantificazione dell'entità del danno cagionato". A suo giudizio il presidente della Regione Raffaele Lombardo avrebbe violato diverse norme di legge.

, a cura di Peppe Paino

Data notizia: 1/29/2010

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