Ddl Beni culturali, cittadini e imprese

PALERMO 2 mar 2010 (SICILIAE)- "Anche in materia di gestione dei beni culturali e paesaggistici va semplificato il rapporto dell'amministrazione pubblica con i cittadini e con le imprese". Lo ha detto l'assessore regionale ai Beni culturali e all'Identita' siciliana, Gaetano Armao, presentando stamattina, a palazzo d'Orleans, nel corso di una conferenza stampa, il disegno di legge sulla 'Semplificazione dell'ordinamento dei beni culturali e del paesaggio'. "Con questo provvedimento - ha detto Armao - si punta ad applicare in Sicilia il codice dei beni culturali, eliminando le complessita' interpretative. A cominciare dalla redazione dei Piani paesaggistici". Nel 1999 la Regione si e' dotata di linee guida per la redazione dei Piani paesaggistici. Ma ad oggi, su 17 ambiti (ogni ambito non e' altro che una porzione della nostra regione che dovrebbe essere dotata di un Piano paesaggistico territoriale), risultano definitivamente approvati i Piani di Pantelleria, Ustica e delle Eolie, mentre quelli delle Egadi, di alcune aree del Trapanese e del Nisseno sono stati adottati. "Una volta che il Parlamento dell'isola avra' approvato il disegno di legge - ha precisato l'assessore - i soggetti interessati avranno 180 giorni di tempo per approvare i Piani paesaggistici". "L'approvazione dei Piani - ha aggiunto Gedo Campo, dirigente generale del dipartimento dei Beni culturali della Regione - dara' certezze ai cittadini e agli imprenditori, se e' vero che fino ad oggi, in assenza di questi strumenti, le Soprintendenze sono state costrette ad occuparsi di tante questioni, affrontandole, spesso, caso per caso". Con i Piani paesaggistici, e' stato piu' volte ribadito nella conferenza stampa di stamattina, verra' meno la discrezionalita'. E saranno i Comuni, nel rispetto di quanto previsto dai Piani paesaggistici, a confrontarsi con i cittadini e con le imprese, mentre le soprintendenze monitoreranno l'operato dei Comuni. "Le soprintendenze - ha detto ancora Armao - torneranno al loro ruolo naturale: che e' quello di tutelare il nostro patrimonio artistico e monumentale. Cio' consentira' di trasferire agli enti locali competenze e una parte del personale dalle stesse soprintendenze, secondo quanto prevede il principio di sussidiarieta'". Il disegno di legge si occupa anche dei musei regionali, del Centro per il restauro, del Centro del Catalogo e via continuando. Fino ad oggi per regolamentare la vita di questi uffici si e' intervenuti con leggi. Il ddl stabilisce che si potra' invece intervenire con i regolamenti. "Con un regolamento - ha concluso Armao - abbiamo riformato la 'macchina' amministrativa regionale. E con i regolamenti renderemo piu' funzionali e piu' flessibile l'attivita' di questi uffici".

, a cura di Peppe Paino

Data notizia: 3/2/2010

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