Gazzetta del Sud
Palermo-Dopo le dichiarazioni a muso duro di Giuseppe Castiglione sulla soglia superata di tollerabilità di un Pdl all'opposizione e di un altro pezzo nel governo, il collega co-coordinatore regionale, Domenico Nania ammorbidisce i toni nei confronti dei "ribelli": «E' giunto il momento della chiarezza. Mi auguro che Gianfranco Miccichè sappia coglierlo con responsabilità e che, con la fiducia reciproca si possa costruire insieme il PdL che i siciliani ci chiedono. Penso che la figura di Miccichè sia indispensabile per far crescere un Popolo della Libertà all'altezza del suo compito e per questa ragione che gli rivolgo, ancora, un appello a discutere insieme per ridare al centrodestra siciliano il ruolo e le responsabilità che gli competono e che gli elettori gli hanno attribuito. All'amico Gianfranco dico: non è tempo di ultimatum ma di chiarezza. Un sussulto di umiltà e responsabilità può rappresentare l'avvio di un percorso comune che possiamo fare insieme con i modi e le forme che si riterranno opportuni. Insieme possiamo costruire una strategia che rilanci la Sicilia e la renda protagonista sulla scena nazionale».
Un invito che il sottosegretario ha raccolto subito: «Sono positivamente colpito dalle ultime dichiarazioni di Domenico Nania, il quale nel redarguire il suo alter ego (Giuseppe Castiglione) ha opportunamente parlato di crescita del Pdl, di discussione al suo interno, di rispetto per le scelte degli elettori, di siciliani, di responsabilità politica e di percorsi comuni: tutti concetti cui non eravamo più abituati».
Per Miccichè il co-coordinatore Nania «si è comportato da vero coordinatore», cioè «uomo di sintesi. Che ciò segni l'inizio di un nuovo corso per il partito siciliano? Io me lo auguro. Di certo - aggiunge - l'uso di un linguaggio costruttivo, che sappia affrancarsi da una dialettica aspra e vuota, e la ricerca di una mediazione che passi attraverso il giusto riconoscimento della dignità e sensibilità politica di ognuno degli attori in campo, è - continua - una pre condizione indispensabile affinché si possa intavolare un qualche dialogo, altre volte da me stesso negato, proprio per la mancanza di detta precondizione. Adesso - prosegue Miccichè - mi aspetto che quel desiderio di sintesi, che chiaramente traspare dalle dichiarazioni di Nania, trovi riscontro in atteggiamenti totalmente diversi da quelli finora adottati dal co-coordinatore. Mi aspetto che Nania dimostri di voler dare seguito alle sue intenzioni di unità e dialogo, prendendo le debite distanze da una gestione del partito, che fin qui può definirsi un fallimento politico».
Per Micciché dunque, il dialogo può ripartire dalle dichiarazioni di Nania, con una guida del Pdl che non affidata a Castiglione.
Ma lo stesso Nania, in controreplica, pur apprezzando la maniffestata apertura al dialogo ha subito frenato: non ho redarguito castiglione e non vedo come avrei potuto farlo. A Micciché dico ceh non è guardando indietro o cercando le colpe che possiamo risolvere i problemi di domani e costruire un percorso comune al quale, ribadisco, dobbiamo collaborare tutti insieme, nessuno escluso. In questo senso interpreto anche le parole di Castiglione come un invito alla chiarezza piuttosto che un ultimatum».
E il progetto partito del sud ? Sembra che marci comunque, seppure senza quell'accelerazione che sembrava si stesse per imprimere fino a qualche settimana fa.
Progettualità che, secondo Castiglione, il premier non tollererebbe mentre Micciché sostiene di non aver ricevuto nessuno stop. A conferma dell'ottimo rapporto, la telefonata che Berlusconi ha fatto al sottosegretario il primo aprile per il suo 56esimo compleanno. E non era un pesce d'aprile.
Il quadro politico resta quindi in evoluzione e il fiorire di nuove iniziative pure sul versante del centrosinistra aggiunge ulteriori elementi di mutazione degli equilibri conosciuti finora.
Nel Pd si consolida la linea di sostegno al governo di Raffaele Lombardo pur se il capogruppo Antonello Cracolici parla di «aperto attacco al Pd, forse per il ruolo che abbiamo avuto e stiamo avendo sulle riforme, e in questo attacco c'è un pò del cosiddetto fuoco amico. Aspettiamo di conoscere meglio lo scenario nel quale ci muoviamo - ha aggiunto - e se ci saranno le condizioni proveremo a rendere la finanziaria un tassello importante per cambiare la Sicilia».
Ma Lupo avverte che l'eventuale richiesta «di fare parte organicamente della giunta avrebbe come risposta il no del Partito Democratico». Rimane critico nei confronti del governo e rileva che «il Pd ha affrontato il confronto sulle riforme partendo da proprie proposte, senza per questo condividere le scelte gestionali del Governo, contribuendo ad approvare la legge sul piano casa e la riforma del sistema rifiuti esclusivamente nell'interesse della Sicilia».
E il deputato del Pdl Nino Germanà lo accusa di ipocrisia perché continua «a presentarsi come l'ultimo baluardo nella lotta al clientelismo, quando in verità è completamente asservito alle logiche di potere e perfettamente integrato all'interno delle dinamiche che reggono e costituiscono il substrato del "sistema Lombardo"».«Bisogna riconoscere che il Pd in Sicilia è talmente vivace e creativo - aggiunge - che è riuscito a reinventare i suoi rappresentanti: cambiano i ruoli ma le appartenenze e i visi rimangono immutati. Il segretario Lupo ha opposto il suo netto rifiuto all'eventuale proposta di entrare a far parte organicamente nella giunta e nella maggioranza Lombardo, le cui fila sono state ingrossate dai fedelissimi dell'ex sindaco di Messina Francantonio Genovese che hanno ritrovato il loro 'spazio vitalè all'interno del gabinetto dell'assessore regionale all'Istruzione e alla Formazione Mario Centorrino, già assessore della giunta Genovese». «Plasmare e mutare sono i due talenti degli esponenti di Messina del Pd e pretoriani di Genovese - conclude - come il "furbetto" dei rifiuti Lorenzo La Macchia, ex amministratore delegato dell'Ato; Francesco Gallo, ex assessore allo Sport della giunta Genovese e candidato unitario alla segreteria provinciale del Pd; Piero David, già membro del Consiglio comunale di Messina e, dulcis in fundo, Nicoletta d'Angelo, candidata alle ultime amministrative nella lista "Genovese sindaco"».ma. cav.
, a cura di Peppe Paino
Data notizia: 4/7/2010
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