 Filicudi- Svolta nella “guerra” tra pescatori di Lipari e isolani. Poco dopo due mesi i carabinieri dell’isola guidati dal maresciallo Giuseppe Mosca con l’ausilio dell’esperto appuntato Antonio Saltalamacchia e dei sub del nucleo tutela del Patrimonio di Messina, ritrovano 600 metri di rete, tipo “Tramaglio”, sottratta a metà marzo, nel cuore della notte, ai pescatori di Lipari Angelo, Giovanni e Giuseppe Ziino tra le località di Pecorini e Capo Graziano. La rete è stata rinvenuta dopo un sopralluogo nella splendida zona de “Le Punte” e più precisamente in località “Testa di Cavallo” . L’attrezzo di considerevole lunghezza, e quindi anche di valore, era stato nascosto in parte in due bustoni di plastica rinvenuti a 25 metri di profondità. Il resto, danneggiato per almeno 3500 euro, era stato abbandonato in otto pezzi di circa 75 metri sulla scogliera e in altri pezzi dispersi per i fondali. Ciò per significare una sorta di rivendicazione “terroristica” da parte di ignoti, residenti, questo è certo nell’isola. I pescatori di Lipari hanno ringraziato i Carabinieri di Filicudi e i sub del nucleo di Messina per il prezioso ritrovamento che eviterà alle loro famiglie di sostenere ingenti spese, nonostante il pesante danneggiamento. I militari dell’arma proseguono le indagini per accertare l’identità degli autori di quello che è stato un atto intimidatorio a tutti gli effetti. Va ricordato che gli Ziino l’anno scorso dovettero barricarsi dentro la loro imbarcazione per proteggersi da una sassaiola notturna nel porto di Pecorini.
 
        Filicudi- Svolta nella “guerra” tra pescatori di Lipari e isolani. Poco dopo due mesi i carabinieri dell’isola guidati dal maresciallo Giuseppe Mosca con l’ausilio dell’esperto appuntato Antonio Saltalamacchia e dei sub del nucleo tutela del Patrimonio di Messina, ritrovano 600 metri di rete, tipo “Tramaglio”, sottratta a metà marzo, nel cuore della notte, ai pescatori di Lipari Angelo, Giovanni e Giuseppe Ziino tra le località di Pecorini e Capo Graziano. La rete è stata rinvenuta dopo un sopralluogo nella splendida zona de “Le Punte” e più precisamente in località “Testa di Cavallo” . L’attrezzo di considerevole lunghezza, e quindi anche di valore, era stato nascosto in parte in due bustoni di plastica rinvenuti a 25 metri di profondità. Il resto, danneggiato per almeno 3500 euro, era stato abbandonato in otto pezzi di circa 75 metri sulla scogliera e in altri pezzi dispersi per i fondali. Ciò per significare una sorta di rivendicazione “terroristica” da parte di ignoti, residenti, questo è certo nell’isola. I pescatori di Lipari hanno ringraziato i Carabinieri di Filicudi e i sub del nucleo di Messina per il prezioso ritrovamento che eviterà alle loro famiglie di sostenere ingenti spese, nonostante il pesante danneggiamento. I militari dell’arma proseguono le indagini per accertare l’identità degli autori di quello che è stato un atto intimidatorio a tutti gli effetti. Va ricordato che gli Ziino l’anno scorso dovettero barricarsi dentro la loro imbarcazione per proteggersi da una sassaiola notturna nel porto di Pecorini.
        
 
        , a cura di Peppe Paino
        
Data notizia: 5/27/2010
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