La tassa di soggiorno non ha fatto cassa, o almeno non con gli importi che ci si aspettava: secondo l’Osservatorio Nazionale di Jfc, società di consulenza turistica, che ha analizzato i proventi della tassa nel primo anno di esercizio, il saldo a fine anno è stato infatti di 162 milioni di euro contro i 200 milioni preventivati. Inoltre è stato stimato un indice di elusione del 22%, superiore al tasso fisiologico che era stato calcolato intorno al 10%.
Nelle conclusioni dello studio si evidenzia, poi, che se l’attuale tassa di soggiorno (a percentuale variabile) venisse sostituita da un’aliquota a percentuale fissa, si avrebbero ben altri risultati e benefici. Sempre secondo lo studio l’applicazione della tassa ad aliquota percentuale fissa presenterebbe poi numerosi vantaggi per il calcolo sul costo del soggiorno: non vi sarebbe bisogno di differenziare la tassa per stagionalità e inoltre il conteggio sarebbe più semplice perché basato su un mero calcolo matematico sul totale del costo del soggiorno.
Comunque per l’anno appena iniziato si prevedono incassi ben più consistenti: “Per il 2013 si prevede che oltre 1.000 Comuni applicheranno l’imposta – ha evidenziato in una nota Massimo Ferruzzi, amministratore unico di Jfc e responsabile dell’Osservatorio Nazionale sulla Tassa di soggiorno – con un incasso complessivo che nel 2013 potrebbe superare i 500 milioni di euro».
www.jfc.it
a cura di Peppe Paino
Data notizia: 1/29/2013
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