Il Corinto nero: l’uva marina nera

Se ai nostri sensi sono ben noti i profumi del Nero d’Avola e della Malvasia, non sempre risulta conosciuto il Corinto Nero, vitigno che porta una matrice greca nel cuore delle isole Eolie. Di palese origine ellenica, approda sulle coste di Lipari nel 588 ed il 577 a.C. durante la colonizzazione che intrecciò per sempre la cultura italica con quella greca. Numerose incertezze vi sono circa la precisa provenienza del Corinto Nero, se la città di Corinto sembra a molti la strada da seguire, altri invece vedono in Naxos la sua città natale. Le prime notizie storiche le dobbiamo riconoscere a Plinio il Vecchio che ci parla di “uva marina nera” richiamando il forte contatto che questa uva ha avuto con la vicinanza al mare. Vitigno a bacca rossa, tralci lunghi e buccia resistente, facilmente riconoscibile grazie al suo grappolo allungato ed alla sua tipica fruttificazione senza semi. In passato le uve del Corinto Nero, presenti a Lipari, Stromboli e Salina, venivano nella sua totalità essiccate per la produzione dell’uva conosciuta con il nome “Passolina”. Al giorno d’oggi sebbene questo vitigno venga utilizzato per lo più in assemblaggio, basti ricordare quell’5-8% di Malvasia DOC del quale è protagonista, tuttavia negli ultimi anni lo vediamo vinificato anche in purezza, grazie al Nero du Monti di Nino Caravaglio.
Come ogni altro vitigno italiano, anche il Corinto Nero associa il proprio terreno di sviluppo alle caratteristiche organolettiche del territorio, una terra vulcanica – sabbiosa e ricca di minerali gli donano quel “marino” di cui lo storico ci parlava.
Preme ricordare come la cenere e la sabbia sulle quali a Lipari questo vigneto pone le proprie radici, riuscirono a salvarlo dalla epidemia di filossera che nel 1889 intaccò le colture di tutte le isole Eolie ed in particolare Salina.
Sole, vento e mare scorrono come linfa dalle radici agli acini di questo vitigno e lo rendono pieno di storia, storia che si lega con la nostra terra e con i nostri cuori.

di Beatrice Gamberoni

Data notizia: 2/5/2015