Governo "tecnico" ? Regione in stand-by

Gazzetta del Sud Palermo- Il tam tam sul riassetto del governo regionale si fa più intenso e tutto lascia ritenere che presto potrebbe esserci un "aggiustamento". La richiesta che il Pd ha avanzato formalmente è di un esecutivo di esterni, di "competenti" di alto profilo che accompagnino la realizzazione delle riforme varate con la Finanziaria. Di certo il Pd vuole incassare un nuovo risultato entro giugno, dopo aver offerto il proprio sostegno, consentendo al governo di procedere nonostante il flop del centrodestra con la scissione nel partito di maggioranza cioè il Pdl. E chiede da settimane al presidente Raffaele Lombardo un'accelerazione sulla strada del cambiamento, ponendo una questione di uomini. Lombardo si muove con prudenza. Ogni decisione presenta un alto grado di azzardo. Fuori tutti i politici significa provocare la reazione del Pdl-Sicilia di Gianfranco Micciché che nell'esecutivo conta due assessori di peso come Michele Cimino all'Economia e Titti Bufardeci alle attività agricole e alla pesca, settori dell'amministrazione di notevole incidenza, cui nessuno dei due è disposto a rinunciare: «Abbiamo per primi noi scommesso sul Lombardo-ter a costo della burrasca interna - dice Bufardeci - adesso la Sicilia ha bisogno di accelerare la spesa, semplificare la vita amministrativa, potenziare la forza attrattiva di investimenti. Vi sono in giunta politici capaci che hanno lavorato bene, non c'è proprio bisogno di "tecnici"». Contrarietà netta notificata anche dallo stesso leader del gruppo scissionista Miccichè . Ma sullo sfondo del possibile riassetto a Palazzo d'Orleans è proprio l'incognita Miccichè a pesare. Rotti i ponti col Pdl ufficiale in Sicilia, il sottosegretario non ha ancora sciolto il nodo: rientrare nei ranghi con l'imprimatur di Berlusconi o procedere per la sua strada, come ha più volte minacciato e fatto, sognando un suo partito del sud ? Dilemma ancora più stringente oggi rispetto a un anno fa (ingigantito dal clima tra i "finiani" componenti del gruppo; ché non sarebbe irrilevante il diverso modo di porsi da un po' di tempo a Roma). Un insieme di variabili che potrebbero suggerire a Lombardo un ulteriore temporeggiare. Il governatore, decisionista per temperamento e quindi scarsamente propenso all'attendismo, sarebbe obtorto collo costretto a rinviare. Ma potrebbe anche giocare d'anticipo e sorprendere con una mossa ardita: sposare appieno la strategia del "tutti fuori", gli farebbe incassare il sostegno dell'intero Pd. I numeri all'Ars dicono che il Pd e l'Mpa avrebbero la maggioranza; non così l'Mpa col solo Pdl-Sicilia. Poi c'è la necessità di fare spazio all'area rutelliana, schieratasi dalla sua parte: oggi conta un solo deputato ma, secondo lo stesso Rutelli, è in piena campagna acquisti con l'adesione di altri parlamentari all'Ars. ma. cav.

, a cura di Peppe Paino

Data notizia: 6/9/2010

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