Gazzetta del Sud
Mario Cavaleri
Catania- Due ore di faccia a faccia tra il presidente della Regione Raffaele Lombardo e il sottosegretario Gianfranco Miccichè leader del Pdl-Sicilia, che ieri ha aggiunto qualche altro tassello al puzzle in via di completamento e che dovrebbe portare nella prossima settimana al varo dell'esecutivo-quater.
L'incontro, avvenuto nel primo pomeriggio a Catania, è stato interamente incentrato sui prossimi passi per la ripresa dell'attività politica del governo regionale. La conclusione: un nuovo appuntamento a Roma, martedì mattina.
Tutto lascia ritenere comunque che quella che si apre sarà una settimana decisiva. Lombardo è determinato a procedere col varo del nuovo governo di tecnici, nel quale rimarrebbero gli attuali affiancati da altri, espressione di una vasta area tale da garantire a Sala d'Ercole un ampio consenso. Micciché avrebbe confermato la sua contrarietà a un'esautorazione dei politici e gli stessi "finiani" con il deputato Pippo Scalia, qualche giorno fa avevano suggerito di procedere almeno fino alla fine dell'anno con l'attuale compagine ponendosi come traguardo la finanziaria per poi riesaminare il tutto alla luce delle novità che potrebbero emergere nel frattempo a livello nazionale.
Ma Lombardo non vuole "tirare a campare", immagina una strategia di più lungo respiro e non intende farsi condizionare dagli sviluppi romani, anzi vorrebbe giocare d'anticipo.Mira a un patto che si traduca in una solida alleanza e tuttavia deve fare i conti con i numeri del parlamento regionale. Al di là delle dichiarazioni, che spesso tradiscono il vero intendimento, l'impressione è che la direzione di marcia intrapresa da Lombardo sia assecondata se non proprio condivisa dai partner, finiani e Pd compresi. Con sensibilità diverse che alla fine verrebbero ricondotte a una sintesi concordata, per giungere alla scelta dei nuovi assessori, un paio dei quali potrebbero essere di gradimento pure dell'Udc. Il segretario del Pd siciliano Giuseppe Lupo dice che «non è più tempo di incontri intercolutori: è necessario che Lombardo decida di schierarsi a difesa della Sicilia, dando vita a un governo alternativo a Berlusconi e non essere complice della politica di Bossi». E aggiunge: «E' tempo per un polo riformista che affronti le tante emergenze. Serve un patto tra partiti alternativi a Berlusconi, per definire un programma che abbia tra le priorità un piano straordinario per il lavoro e lo sviluppo produttivo. I partiti che daranno vita al governo – conclude Lupo - dovranno indicare con chiarezza gli assessori che faranno parte della giunta». Nel Pd le posizioni non sono unitarie, ma anche nell'Udc potrebbero emergere distinguo, e a condizionare l'atteggiamento nei confronti del "quater" sarà alla fine la composizione cioè la scelta dei nomi, perchè sulle riforme (inclusa la "semplificazione" che sta a cuore a Miccichè) si registra una facile convergenza. L'Ars, che si riunirà martedì, dopo la lunga pausa estiva, dovrebbe vedere la costituzione del nuovo gruppo ritrovatosi attorno al deputato nazionale Dore Misuraca. Conta già cinque deputati quindi in grado di costituirsi come gruppo autonomo. Non si sa poi se la campagna acquisti in corso a Roma produrrà effetti in Sicilia dove nuove collocazioni sono sempre ipotizzate, agevolate dal modificarsi di un quadro politico che mai come in questo momento è un cantiere aperto con alleanze e new entry in grado di ribaltare la geografia parlamentare che sembrava ormai ingessata su due poli, seppure con scarsa convinzione da parte di molti
, a cura di Peppe Paino
Data notizia: 9/12/2010
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