Rimpiangeremo la Siremar ?

Rimpiangeremo la Siremar ? Riceviamo nuovamente da Riccardo Lo Schiavo e pubblichiamo con la risposta finale del direttore: Caro direttore, non so se sia necessaria questa mia replica né se meriti ulteriore spazio, ma poiché sorge spontanea…ti dico francamente e senza esitazione alcuna che certamente non bisogna stare zitti di fronte alle problematiche ma nello stesso tempo non si può non essere riconoscenti verso chi realmente ha dei meriti nei confronti dell’intera comunità eoliana. Denuncia e riconoscenza, come ben sai, essendone stato testimone espletando la tua professione di giornalista, sono state principi cardini della mia azione nella decennale lotta per la realizzazione della centralina fotovoltaica e la costruzione del pontile di Ginostra e… lo sono ancora. Per motivi di lavoro e di famiglia viaggio praticamente giornalmente e sono quotidianamente testimone diretto di quanto accade sui mezzi di linea, anche di taluni presunti disservizi. Evidenzierei però a proposito da tempo una particolare attenzione verso la Siremar che non mi risulta essere né l’unica compagnia a saltare talvolta le corse né l’unica a percepire finanziamenti pubblici… Condivido pienamente la tua “pretesa” di servizi migliori, perché è del tutto evidente che i collegamenti marittimi (ma anche una efficiente PORTUALITA!!!) sono la VITA delle comunità eoliane; mi pongo però un inquietante interrogativo: quando la tanta vilipesa SIREMAR non ci sarà più, siamo certi che chi subentrerà avrà come stella polare il “servizio”, anche per soddisfare le esigenze degli abitanti delle isole minori, e non semplicemente il “guadagno”?!? Vedremo ancora aliscafi effettuare comunque in inverno la corsa per Filicudi e Panarea con un paio di passeggeri a bordo o solo per “lanciare” il pane e le medicine a Ginostra e ad Alicudi? Mi auguro per il bene delle nostre amate isole che i futuri “gestori” dei collegamenti “navighino sulle rotte” tracciate da Violante, Carrà e gli altri… prof. Riccardo Lo Schiavo (ginostrese) ( Caro Riccardo, facciamo chiarezza una volta per tutte: il problema non è Violante e gli altri eroi eoliani (Russo, Carrà, Svezia ecc.) che sono il vanto della Siremar. Il problema è la Siremar, ancora per poco società di uno stato che non ha mai tutelato i diritti del viaggiatore isolano con una Regione assente e un Comune impotente. Se l'aliscafo Atanis, martedì e mercoledì scorsi, così come si vocifera non avendo purtroppo riscontri ufficiali, aveva dei problemi di natura tecnica perchè non annunciarlo pubblicamente ? I poveri residenti di Filicudi e Alicudi, viste le condizioni del mare si sono sentiti presi in giro anche perchè per poter tornare a casa hanno sborsato 50 euro cadauno. Per quanto riguarda l'altra compagnia, purtroppo non rappresenta un'alternativa alla Siremar nei collegamenti con Filicudi e Alicudi, isole più emarginate del piccolo borgo di Ginostra ma agli immancabili disservizi su altre tratte almeno risponde rimpiazzando, se possibile, aliscafi e mettendo a disposizione dei viaggiatori autobus per Messina o Milazzo o taxi da Reggio porto per Reggio aeroporto. Ora, ci troviamo di fronte alla futura privatizzazione della Siremar. La continuità territoriale e il rispetto dei diritti degli isolani sono condizioni dalle quali chi ci amministra non può prescindere. Attendiamo la pubblicazione dei bandi per trarre le più opportune conclusioni. (P.P.)

, a cura di Peppe Paino

Data notizia: 10/31/2010

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