Gazzetta del Sud
Roberta Cortese
Una lunga lista di richieste, necessarie per la ripresa di un comparto, quello dell'artigianato e della piccola e media impresa, ormai sull'orlo del collasso. Un grido d'allarme affinchè l'emergenza che sta vivendo il settore trovi spazio all'interno della legge Finanziaria regionale, proprio in questi giorni in discussione all'Ars, e si avvii un'inversione di tendenza che dia nuova linfa a un patrimonio che rappresenta fonte di ricchezza e sviluppo per la Sicilia.
Il nuovo appello al governo regionale è arrivato ieri, nel corso dell'incontro promosso alla Camera di commercio, dalla Confederazione nazionale dell'artigianato e della Piccola e Media impresa di Messina. Alla manifestazione hanno preso parte il presidente e il segretario provinciale del CNA, Costantino Di Nicolò e Vito Siracusa, il segretario regionale della Confederazione, Mario Filippello, il presidente della Camera di commercio di Messina, Antonino Messina, il deputato dell'Ars, l'on. Filippo Panarello, Nicola Tarantino, capo di gabinetto dell'assessore regionale alle Attività produttive, e il presidente di Confindustria Messina, Ivo Blandina.
«Il comparto sta subendo una grave crisi, la Regione contribuisce con tagli e non mantiene le promesse – ha detto Di Nicolò –. Anche il governo nazionale è sordo ai problemi della piccola e media impresa, spina dorsale del Paese. Ci aspettiamo che la politica torni al suo compito principale, ovvero di disegnare la rotta per il futuro. Bisogna ridare fiducia alle imprese, per creare sviluppo e occupazione».
Nel nutrito elenco delle richieste avanzate dal Cna, figurano innanzitutto un maggiore investimento da parte della Regione, la Finanziaria infatti prevede per il settore solo 150 milioni di euro, misure per un rapido accesso al credito agevolato, lotta all'abusivismo e al lavoro nero e una migliore gestione dei fondi europei, secondo principi di efficacia e trasparenza e attraverso l'abbattimento dei tempi burocratici che rendono macchinoso l'accesso ai bandi. Rassicurazioni sono arrivate da parte di Tarantino, che ha ribadito l'impegno assunto dall'assessore Marco Venturi a favore delle piccole e medie imprese.
«Stiamo portando avanti gli interessi di tutta la Sicilia – ha concluso Filippello –, perché l'unica possibilità di guardare a un futuro sicuro è stabilire un nuovo modello di lavoro produttivo rappresentato dalle imprese».
È chiaro che per uscire dalla crisi non si può solo chiedere ma gli imprenditori stessi devono avviare tutti i correttivi possibili perché nel rispetto delle leggi e della tutela del lavori si arrivi a una maggiore competitività; soprattutto nei settori dove è la Cina a dettare le regole del gioco e della globalizzazione dei mercati, dove anche artigiani, piccole e medie imprese comprese, devono confrontarsi.
«Dopo tanti anni di attese, finalmente l'impasse si è sbloccata». Giancarlo Scollo, direttore generale del consorzio di garanzia fidi Unifidi Imprese Sicilia, aderente alla Cna, informa che, a giorni, saranno emessi i mandati che rendono disponibili le risorse finanziarie per le somme riferite ai contributi in conto interesse per gli anni 2003, 2004 e 2005. «Lo stanziamento ottenuto – afferma Scollo – riguarda oltre tremila imprese socie del consorzio in tutta la Sicilia. Ammontano ad oltre 1.800.000 euro le risorse economiche su cui potremo contare».
, a cura di Peppe Paino
Data notizia: 11/28/2010
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