Lupo ridimensiona i numeri del referendum Pd

Lupo ridimensiona i numeri del referendum Pd Gazzetta del Sud Michele Cimino PALERMO In un contesto di 2124 voti, 2069 contro il governo Lombardo sembrano una valanga, ma non la pensa così il segretario regionale del Pd Giuseppe Lupo: "La maggioranza degli elettori del Pd di Caltagirone - ha spiegato in una nota sottoscritta anche dal segretario provinciale del Pd di Catania Luca Spataro, che da sabato scorso è anche commissario del Pd di Caltagirone - non ha partecipato al referendum. Solo 2124 cittadini hanno infatti votato al referendum a fronte di oltre 4700 votanti del Pd alle ultime elezioni regionali. E' quindi evidente che la maggioranza dei democratici calatini non ha condiviso la scelta del referendum. Sorprende, inoltre che dei 2124 votanti solo poco più di 900 (meno del 60%) hanno partecipato alle elezioni primarie del 2009, quando votarono 1536 democratici. E' possibile, quindi, che molti elettori di Berlusconi e, comunque, non del Pd abbiano partecipato al referendum. Tutto ciò conferma l'inadeguatezza del referendum di Caltagirone come strumento di consultazione, che si è svolto contro le decisioni degli organismi e della commissione di garanzia del Pd provinciale di Catania. Il Partito democratico è tale perché ha regole che valgono per tutti. Chi nel partito esprime posizioni minoritarie - ha concluso - ha il diritto di farlo ma ha anche il dovere di rispettare le decisioni della maggioranza". Il riferimento è alla minoranza guidata dal senatore Enzo Bianco che, con la collaborazione del senatore Vladimiro Crisafulli, organizzatore dei referendum di Enna l'8 dicembre scorso, sta cercando di ribaltare la linea politica del Pd siciliano. Per il sostituito coordinatore del circolo Pd di Caltagirone Gaetano Cardiel, promotore del referendum, invece, con questa dichiarazione Lupo "ha perso un'altra occasione per riflettere prima di aprire bocca". Quindi, nell'invitarlo a "indire un referendum regionale" sul sostegno al governo Lombardo, ha aggiunto: "Se avessimo voluto truccare il referendum non avremmo distinto rigorosamente urne e schede, non avremmo richiesto la collaborazione dell'università e, soprattutto, non governeremmo da tanti anni una città così orgogliosa e densa di storia". "A Lupo dico – ha detto ancora Cardiel – che sono tra coloro che l'hanno votato quale segretario e spero si renda conto al più presto che il commissariamento del Pd di Caltagirone è stato un atto tanto illegittimo quanto illiberale, senza alcun valore giuridico, ma dal gravissimo significato politico e che, in politica come nella vita, è sempre meglio riconoscere onestamente un'intemperanza, che reiterarla all'infinito". "Ormai - ha commentato il capogruppo dei democratici all'Ars Antonello Cracolici - si cerca di delegittimare la classe dirigente del Pd, i suoi organi eletti in congressi democratici, che hanno avuto la responsabilità di offrire una politica a un partito che in Sicilia era stato colpito al cuore mortalmente dopo le gravissime sconfitte del 2008 per la Regione, per i Comuni e per le Province". Per Cracolici. "aver mandato a casa gli uomini di Cuffaro assieme a quelli di Berlusconi sta facendo impazzire una parte di quelli, anche del Pd, che nelle sconfitte hanno lucrato qualche fettina di piccolo potere locale. Adesso non si ha alcun imbarazzo nel mobilitare elettori della destra siciliana per supportare farse democratiche come quelle che si sono celebrate in questi giorni a Enna e a Caltagirone. La democrazia – ha concluso – è un valore troppo importante per ridurla a farsa. La democrazia è partecipazione ma è anche decisione e spetta agli organi di rappresentanza assumersi la responsabilità di decidere rispondendo agli elettori e ai propri iscritti nelle elezioni e nei congressi. Tutto il resto è demagogia, ma che sta mettendo a rischio l'esistenza stessa del Pd in Sicilia". Per Bernardo Mattarella, che all'Ars, all'interno del gruppo del Pd, insieme con gli onorevoli Miguel Donegani e Giovanni Barbagallo, si oppone alla linea politica approvata dagli altri 24 deputati, il segretario Lupo dovrebbe indire un referendum su scala regionale fra gli elettori e i simpatizzanti del Pd. Per l'ex assessore regionale Franco Piro, poi, "la grande affluenza dei cittadini alle consultazioni di base indette nei comuni dell'ennese ed a Caltagirone, è un elemento confortante, che dovrebbe esortare i dirigenti del Pd a non avere paura di un confronto serio e democratico con la base su questioni decisive come il sostegno al presidente della Regione Lombardo".

, a cura di Peppe Paino

Data notizia: 1/11/2011

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