Gazzetta del Sud
Palermo- Il ministero della Salute ha contestato alcuni punti del piano di rientro della spesa sanitaria della Regione siciliana. Nel mirino sono finiti la paralisi organizzativa delle Ausl dell'Isola, il ritardo con cui vengono emanate le direttive regionali, la poca chiarezza sul risparmio annuo e il differimento di due ore nell'apertura delle guardie mediche, dalle 10 alle 12, deciso unilateralmente e non in linea con il contratto nazionale dei medici.In particolare, i responsabili del ministero evidenziano che la Regione ha deciso di non attivare «per il 2008 il servizio di assistenza sanitaria ai turisti e la mancanza di chiarezzà nell'individuazione del risparmio annuo, considerato che si tratta di prestazioni a pagamento». Per il ministero «non è legittimo differire di 2 ore l'orario di apertura delle guardie mediche perchè introdurrebbe un vuoto nella continuità dell'assistenza primaria».
Nel carteggio inviato all'assessorato alla Sanità, il ministero esprime, infine, «la preoccupazione per il ritardo con cui vengono emanate le direttive regionali, previste per il 31 dicembre 2007 e relative alla riduzione del 5% delle unità operative complesse e semplici (Uoc e Uos)».Infine il ministero «bacchetta» la Regione per aver avviato progetti senza aver richiesto l'autorizzazione.
, a cura di Peppe Paino
Data notizia: 4/19/2008
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