L'Ars salva Catalano e scoppiano le polemiche

L'Ars salva Catalano e scoppiano le polemiche Gazzetta del Sud Michele Cimino Palermo È polemica fra le forze politiche dell'Ars per il "salvataggio", a scrutinio segreto, del seggio del deputato del Pid Santino Catalano. Per la sua permanenza nella carica di deputato, sebbene la commissione Verifica poteri, che è presieduta dal presidente dell'Ars Francesco Cascio, lo avesse dichiarato in candidabile, infatti, hanno votato 38 deputati, mentre 35 hanno votato per la sua decadenza e uno si è astenuto. L'on. Catalano era il primo dei non eletti nella lista del Mpa di Messina ed era subentrato all'on. Fortunato Romano, anche lui ineleggibile. Subito dopo l'immissione nella carica, però, si era iscritto al gruppo dell'Udc e, intervenuta la scissione, era passato al Pid. Nei giorni scorsi la prima sezione civile del Tribunale di Palermo ne ha dichiarato l'ineleggibilità e, quindi, la decadenza, perché non avrebbe potuto essere candidato, avendo, in precedenza, patteggiato una condanna a un anno e 11 mesi di reclusione per abusivismo edilizio e, in concorso, per abuso d'ufficio. A Fortunato Romano, pertanto, secondo la sentenza del Tribunale di Palermo, non sarebbe dovuto subentrare Santino Catalano, ma il secondo dei non eletti nella lista del Mpa di Messina, Marcello Bartolotta. Per il capogruppo del Pd Antonello Cracolici, la votazione di ieri in favore di Catalano è «un pessimo spot per la Sicilia e la politica. In un momento nel quale lavoriamo per riavvicinare la società alla politica abbiamo dato un pessimo segnale di autoconservazione della categoria. Non c'è dubbio, e i numeri parlano chiaro, che a questo risultato abbiano contribuito nel segreto dell'urna alcuni deputati che fanno parte della maggioranza parlamentare. Siamo di fronte – ha concluso - ad un brutta storia che fa tornare a galla una concezione conservativa e amicale della politica che fa a cazzotti col diritto e col buonsenso». Di parere decisamente diverso il capogruppo del Pid Rudy Maira. «Antonello Cracolici – ha detto – fa populismo spicciolo sul mantenimento del seggio da parte dell'onorevole Catalano in seguito al voto dell'Ars. Avremmo scritto una brutta pagina della vita parlamentare se fosse stata decretata la decadenza di un parlamentare in virtù di una opinabile interpretazione dell'Avvocatura dello Stato che disconosce la propria giurisprudenza decennale sull'argomento. Si sarebbero compresse le prerogative della commissione verifica poteri e dell'Assemblea regionale siciliana qualora una decadenza per incandidabilità fosse stata resa esecutiva prima di un giudizio definitivo. E mi chiedo cosa avrebbe subito l'onorevole Catalano se l'ultimo grado di giudizio fosse stato a lui favorevole. Sono convinto che la decisione dell'aula parlamentare vada nella direzione del perseguimento del principio della certezza del diritto». Di contro, per il deputato del Pd Davide Faraone, con questo voto «il Parlamento siciliano certifica che la legge non è uguale per tutti ed è la prima la volta nella storia». «La decisione dell'Assemblea regionale siciliana sulla vicenda Catalano – ha dichiarato il coordinatore regionale dell'Udc Gianpiero D'Alia – non fa onore all'Assemblea stessa e rischia di minarne la credibilità». A un deputato che resta, un altro che viene rimpiazzato. In apertura di seduta, infatti, ha prestato giuramento ed è stato immesso nella carica, quale supplente, Giuseppe Sulsenti, subentrato a Riccardo Minardo del Mpa che, dal 15 aprile scorso è agli arresti domiciliari. Minardo è stato sospeso dalla carica di deputato con decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 13 giugno 2011. Nel corso della seduta di ieri, inoltre, è stata conclusa la discussione generale ed è stato approvato il passaggio all'esame degli articoli dei seguenti disegni di legge: 1) Disciplina in materia di autorizzazioni all'insediamento dell'esercizio cinematografico; 2) Norme in materia di tutela delle minoranze linguistiche storiche della Regione siciliana; 3) Norma in materia di aiuti alle imprese e all'inserimento al lavoro di soggetti svantaggiati. Proroga di termini; 4) Sgravi fiscali per incentivare l'imprenditorialità giovanile e femminile in Sicilia; 5) Costituzione dell'istituto regionale per lo sviluppo delle attività produttive. I lavori dell'Ars riprenderanno martedì prossimo con al primo punto dell'ordine del giorno l'esame del disegno di legge recante «norme in materia di riserve in favore degli enti locali». Conclusa la seduta, il presidente dell'Ars Cascio ha diramato una nota con cui ha definito «assolutamente irresponsabile nei confronti dei siciliani» il comportamento del governo, i cui componenti, ad eccezione dell'assessore Marco Venturi, non erano presenti ieri ai lavori d'aula.

, a cura di Peppe Paino

Data notizia: 6/23/2011

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